Nascono gli ambulatori distrettuali con i medici di medicina generale aperti nel weekend e nei giorni festivi, sul modello dell’ambulatorio privato di Piazza Istria. Si tratta di un provvedimento inserito nell’accordo tra Regione Lazio e le organizzazioni sindacali della medicina generale (FIMMG, Smi, Snami, Intesa sindacale) per la “Riorganizzazione dell’assistenza territoriale e la medicina d’iniziativa”, presentato oggi in pompa magna.
Gli ambulatori di medicina generale sorgeranno in ogni Municipio di Roma Capitale, “con tutta probabilità all’interno di strutture pubbliche come le Asl e le Case della Salute“, dice il coordinatore della Cabina di regia del Ssr Alessio D’Amato, e saranno aperti dalle 10 alle 19, a partire da dicembre. Gli ambulatori saranno collegati telematicamente con le Case della Salute, i Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri (o presidio ospedaliero di riferimento) per la gestione dei dati sanitari, con l’obiettivo di poter arrivare alla trasmissione degli stessi in telemedicina. Per le patologie trattabili dalla medicina generale, i triagisti del Pronto Soccorso potranno informare il paziente della sede UCP (Unità di cure primarie) o della Casa della Salute più vicina mediante procedura informatica tracciabile.
Grazie all’accordo, si partirà anche con la riorganizzazione delle unità di cure primarie (UCP), che svolgono un servizio complementare, dal lunedì al venerdì, spesso dislocate su più sedi fisiche, collegate telematicamente: entro il 31 dicembre 2015 saranno quindi gradualmente trasformate in Ucp a sede unica. Le attività svolte all’interno di ogni UCP dovranno essere portate a conoscenza dei cittadini mediante la “Carta dei Servizi”, con l’elenco delle prestazioni effettuabili. Dal 1 gennaio 2015, ogni UCP, dovrà essere facilmente accessibile e riconoscibile dai cittadini, mediante apposita insegna identificativa. LUn modo così per cercare di evitare gli affollamenti cronici dei pronto soccorso regionali. Infine, sempre a partire dal 1 gennaio 2015, le Unità di Cure Primarie a sede Unica saranno visibili sul sito web regionale, permettendo ad ogni cittadino di sapere indirizzo, giorni e orario di lavoro sia dello studio che della UCP a cui fa riferimento, semplicemente digitando il nome del proprio medico.
Ma non solo: i medici di base consegneranno ai pazienti un ‘pacchetto’ annuale con un calendario-promemoria di tutti gli appuntamenti obbligati già fissati e già prenotati dal medico stesso. Il paziente dovrà solo recarsi al giorno e all’orario stabilito alla struttura sanitaria indicata ed effettuare la prestazione. Il distretto sanitario a sua volta re-invierà al medico di base i referti della prestazione in via digitale. Un servizio questo che riguarderà in particolare in particolare i diabetici, i malati di patologie broncopolmonari, pazienti affetti da scompenso cardiaco e i pazienti in terapia anticoagulante. Grazie all’accordo verranno seguiti dal loro medico in ogni aspetto grazie all’inserimento, previo consenso, nei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali.
“È un accordo per un servizio alle persone concepito con un nuovo modo di lavorare“, dice il vicesegretario nazionale della Fimmg Pier Luigi Bartoletti . “Noi scommettiamo su noi stessi, e al tempo stesso miglioriamo il servizio alle persone. Da oggi inizia un percorso, e ce la metteremo tutta. Usciremo dal campo con la maglietta sudata. Questo accordo dà la possibilità ai medici di recuperare il loro ruolo, e questo vogliamo fare“. “Per realizzare a pieno questo accordo servono due pilastri come le Asl e l’informatizzazione del sistema – il commento del segretario del Sindacato medici italiani Paolo Marotta – Le aziende sanitarie devono essere messe in condizione di svolgere il loro compito avendo personale sufficiente. Dobbiamo lasciare spazio alle giovani generazioni, soprattutto per chi ha difficoltà di lavoro gli ambulatori del sabato e della domenica possono essere un’opportunità“.
15 ottobre 2014