“Dobbiamo pensare che oggi è un giorno normale. Crediamo fortemente che tutti siano uguali e abbiano gli stessi diritti davanti alla legge. E allora quale diritto più importante c’è di dire al proprio compagno o compagna ‘ti amo’?“. A dirlo il sindaco di Roma Ignazio Marino in Sala della protomoteca in Campidoglio dove si stanno svolgendo le trascrizioni dei matrimoni omosessuali contratti all’estero.
Una decisione quella di andare avanti presa dal primo cittadino che ha fatto infuriare Ncd: alcuni rappresentanti, fra cui l’europarlamentare Roberta Angelilli, sono stati fatti entrare in piazza del Campidoglio per protesta. “Marino si è blindato e barricato in Campidoglio per violare la legge. Tutto ciò è vergognoso. Ha precluso la piazza ai cittadini mentre compie un’azione fuorilegge in barba al legislatore nazionale e alla Costituzione. Presenteremo una interrogazione parlamentare su quanto di indecente sta accadendo oggi in piazza“, dice il deputato e portavoce Barbara Saltamartini.
A sostenere Marino invece il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, che ha esposto un cartello in piazza del Campidoglio per sostenere la campagna ‘#DimettiamoAlfano’. L’iniziativa, partita nei giorni scorsi sui social network, chiede le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dopo la circolare ai prefetti per annullare le trascrizioni dei matrimoni gay: “Il Viminale non può essere un organo di polizia contro i gay e contro i sindaci“, dice Marrazzo.
18 ottobre 2014
