Dopo l’uccisione del 2008, la Compagnia Carabinieri di Velletri ha dato esecuzione al mandato di confisca di beni per oltre 2 milioni di euro di D.A.L. conosciuto come il Gommista. L’uomo fu ucciso in seguito ad un agguato a colpi d’arma da fuoco. La complessa attività di indagine sui beni patrimoniali della vittima condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile ha permesso di determinare la discordanza su quanto dichiarato da quest’ultima e il tenore di vita contestualmente della stessa prima dell’uccisione.
Pericolosità sociale dell’uomo – Secondo le ricostruzioni dei militari, la condizione patrimoniale di cui sopra sarebbe stato frutto di numerose attività illecite poste in essere dall’uomo. Un lavoro certosino che ha permesso di determinare l’attitudine criminale della vittima, cui ha fatto seguito il mandato di sequestro da parte del Tribunale di Roma sui beni in questione. L’indagine infatti sembra aver confermato un’importante attività di usura sul territorio in seguito all’omicidio dell’uomo, tra minacce e vessazioni ai danni degli estorti. Inoltre, l’attività investigativa ha portato a stabilire possibili legami con ambienti camorristici, aggravando le risultanti su. D. A.
Sparatoria – Ma non è tutto: l’indagine allargata ha portato alla luce anche come l’uomo fosse stato protagonista di una sparatoria del 15 maggio 2008, in zona Romanina, aiutato da C.G. e ai danni di A. P. che nell’occasione riuscì a salvarsi rispondendo al fuoco. A quell’episodio fece seguito una misura di custodia cautelare in carcere datata 4 aprile 2009, poi convertita ai domiciliari. Il suo compare, C. G. fu in seguito vittima di un tentativo di omicidio a colpi di arma da fuoco avvenuto, sempre a Roma. Nell’occasione, l’uomo rimase ferito gravemente all’addome, al volto e agli arti inferiori.
Attività delittuose – Un patrimonio quello nella disponibilità degli eredi, dunque, dimostratosi figlio di attività delittuose, fra attività di compravendita di autovetture, immobilim da cui poi è nata la necessità di verifica della posizione creditizia del defunto a partire dai primi anni del 2000.
Il Decreto di confisca – L’atto in questione riguarda in particolare: 4 immobili con annessi terreni, compresivi dei beni all’interno custoditi, 17 terreni a vario uso, 5 veicoli, tra cui due autovetture Mercedes, 2 depositi di risparmio postali ed un’azienda denominata PNEUS CAR, adibita alla vendita e al montaggio di pneumatici, con sede a Velletri in ,. Il tutto per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Lo stesso decreto ha notifica l’obbligo di permanenza e di soggiorno di due anni – per l’applicazione della misura di sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza – a carico di D.F., collaboratore de il Gommista, che negli anni ha mandato avanti l’attività del defunto. Dal provvedimento emerge la pericolosità sociale dell’uomo inserito a pieno nel contesto criminale di D.A.
30 ottobre 2014