“Il ddl sulla corruzione annunciato dal governo rischia di essere come le grida manzoniane, magari di vago sapore giustizialista, ma la soluzione è una sola e il premier Matteo Renzi sia consapevole che la città di Roma così non può andare avanti: si torni al voto, liste nuove, nuovi consiglieri. Altrimenti si rischia l’effetto Emilia, con più della metà dell’elettorato che evita le urne“. A dirlo Giovanni Toti durante la conferenza stampa di Forza Italia dedicata a Mafia capitale. Toti ha rivendicato che il partito non è coinvolto nella vicenda “se non per strascichi del passato, mentre è la sinistra a esserne protagonista. Roma è come un’azienda che già andava male prima, ma ora il capannone è crollato, è venuto giù tutto e l’amministratore delegato (Marino, ndr.) va cambiato“.
Per lui Renzi “come segretario del principale partito e presidente del Consiglio ha tutte le leve per fare il necessario: aumentare le pene, se poi si lascia in piedi un consiglio comunale come quello di Roma, non porta a nulla, è solo propaganda. Nella capitale d’Italia va ricostruito il rapporto con i cittadini“. E conferma che i consiglieri Fi in Campidoglio dalla prossima settimana metteranno a disposizione il loro mandato, incoraggiando i colleghi della maggioranza a fare altrettanto, per portare così allo scioglimento della giunta.
12 dicembre 2014