Mani giganti “a sostegno della città“, contro quelle nere “di Mafia Capitale”. Con questi simboli dal forte impatto è cominciato oggi pomeriggio il corteo della rete “Per il diritto alla città”, organizzato per dire “stop a privatizzazioni, sgomberi, sfratti, distacchi e razzismo“. Il via da piazza Vittorio, con arrivo a San Lorenzo. Oltre 200 i partecipanti, tra cui gli attivisti di “Libera Repubblica di San Lorenzo”, Movimenti per l’Acqua, Gruppi di allaccio popolare, centri sociali e spazi autogestiti della Capitale, oltre a migranti, studenti e famiglie con bambini in carrozzina.
Tra gli striscioni “Questa città di chi pensi che sia?”, “#Mafia Capitale, Capitale Mafia, Roma si ribella!”, “Giù le mani dalla città”, “La città è di tutti, anche nostra”. “Roma è una città sempre più immobile e sofferente – si legge in un volantino distribuito durante il corteo – quartieri abbandonati, il trasporto pubblico, politiche sociali sempre più povere e inadeguate, l’emergenza abitativa che peggiora, politiche culturali inesistenti. Le contraddizioni stanno esplodendo nella maniera peggiore, come l’operazione Mafia Capitale mette in luce. La risposta non sarà un commissario o nuovi esponenti di partito, ma un inversione di rotta cambiando il modello. Roma è ostaggio delle politiche di austerity. La giunta Marino è bloccata dallo stesso Pd e dai vincoli del Salva Roma che porterà ulteriori sacrifici. A fronte di questo, l’insieme delle esperienze di autogestione, autorganizzazione e autogoverno costituiscono una risorsa e una proposta per Roma: nè pubblico nè privato, comune. Vogliamo partire dai territori sui quali vogliamo poter decidere, come al Pigneto o a San Lorenzo le destinazioni di importanti parti di patrimonio come la ex dogana“.
Partecipa al corteo anche Nunzio D’Erme, storico leader dei movimenti antagonisti, nonchè ex consigliere comunale, salito alle cronache per l’arresto lo scorso 24 settembre per aver preso parte a maggio agli scontri scaturiti in seguito al tentativo di allontanare alcuni militanti di Militia Christi che si erano infiltrati a un convegno sull’omofobia a Cinecittà.
13 dicembre 2014