Il presidente del Coni, Giovanni Malagò e quello del Consiglio Matteo Renzi incontreranno il 21 gennaio, a Davos, in Svizzera, il n.1 del Cio, Thomas Bach. Sul tavolo naturalmente la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. “Sto cominciando a tessere la tela, con grande impegno – ha detto Malagò al termine della Giunta del Coni, dove ha annunciato l’iniziativa -. Abbiamo già cominciato a lavorare e ci sono già stati i primi scambi di contatti. Svelare il comitato promotore? Bach è informato, solamente che per correttezza si vuole fare prima questo incontro e poi una conferenza per presentare l’intera squadra“.
“Non temo Boston, ho grandissimo rispetto come lo avrei avuto per Washington, San Francisco o Chicago – ha detto il capo dello sport italiano -. Credo che il problema candidatura di Roma in assoluto non sarà se domani scopriremo la candidatura di una città sudafricana, francese, tedesca, dei Paesi Arabi, dell’emisfero australe o Istanbul: con grandissima franchezza dobbiamo considerare i nostri competitor ma dobbiamo guardare solo a noi stessi e alla nostra forza e alle nostre colpe e peccati. Io temo solo noi stessi“. I timori principali dunque sono quelli del ‘fuoco amico’: “Io mi posso occupare delle deleghe che io ho ma se un giorno prima scopri che in questo Paese succede qualche altra cosa che pregiudica tutta la bontà del lavoro portato avanti, questo è fuoco amico perché i problemi te li sei creati all’interno – dice Malagò -. Sappiamo che questo rischio c’è perché è la storia del nostro Paese. Ma che facciamo? Rinunciamo per un dubbio? Auguriamoci e facciamo in modo che queste cose non succedano“.
13 gennaio 2015