“Non è accettabile che, ancora una volta, a pagare il prezzo sociale di questo, come di altri sistemi di corruzione illegalità, siano i lavoratori”. Queste le parole dei lavoratori della 29 giugno, la cooperativa di Salvatore Buzzi finita tra le maglie dell’inchiesta su Mafia Capitale. I lavoratori hanno inviato una lettera al sindaco Marino, alla sua giunta e ai consiglieri dell’assemblea chiedendo tutela “per centinaia di lavoratori che sono in testa nella lista delle vittime di quel sistema criminale e mafioso, di collusione fra criminalità organizzata-mondo degli affari e settori della pubblica amministrazione e della politica, che la magistratura ha avuto il merito di portare alla luce, con soddisfazione sollievo e gratitudine unanime”. Per domani i lavoratori annunciano un presidio in piazza Madonna di Loreto, per chiedere l’immediata apertura di un tavolo istituzionale per discutere di continuità occupazionale e del futuro della cooperazione sociale a Roma, «nella legalità e trasparenza”.
25 gennaio 2015