“Ci sono delle commemorazioni che con il passare degli anni conservano intatti i sentimenti profondi che ne sono alla base, mantengono tutta la commozione, il dolore, la speranza. Tra queste iniziative c’è senz’altro la Giornata della Memoria. Oggi siamo chiamati ad una riflessione su un’epoca della storia che ha avvolto nelle tenebre la speranza dell’uomo. Il giorno della memoria serve a ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche nei campi e negli schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Ha esordito così sul suo profilo Facebook il sindaco di Fonte Nuova, Fabio Cannella, parlando di olocausto.
“Ricordare significa anche prendere in considerazione eventi passati per capirne le cause, per verificare se esse sopravvivono nella nostra società odierna, per testimoniare l’impegno affinché questo passato non debba più ripetersi.
Vorrei tuttavia che questo 27 gennaio sia un 27 gennaio in grado di accompagnarci tutto l’anno, nella consapevolezza della responsabilità che abbiamo come comunità civile di trarre sempre la lezione da questo passato, di doverla trasmettere ai giovani, di fare tutto ciò che possiamo e dobbiamo affinché questo trascorso non si riproponga come attualità o prospettiva futura per i nostri figli.
La persecuzione e la feroce determinazione allo sterminio colpì innanzitutto gli ebrei, ma si estese in queste terre anche a sloveni, serbi, croati, e colpì chi appariva ostacolo al delirante progetto della razza.
Ricordare e onorare perciò chi perse la vita, ricordare e onorare chi coraggiosamente si oppose pagando con la propria libertà o con la vita. Ecco ripartiamo dalla giornata di oggi con una convinzione in più; la certezza che camminando insieme in uno spirito di autentica accoglienza e condivisione, la convinzione che orientando sempre di più le Istituzioni al rispetto dei diritti ed alla democrazia, mai più quel dolore riuscirà a lacerare il nostro cuore e le nostre menti, e mai più calpesterà le nostre conquiste civili e la nostra stessa dignità di uomini. Contestiamo ogni sorta di violenza, consapevoli che combattere la discriminazione sia un fine ineludibile dell’educazione. Ed oggi una crisi economica e sociale internazionale inedita può offrire, come in passato, la scintilla che fa sì che inquietudine, disagio, disperazione si facciano sedurre da slogan e da campagne capaci di indicare come la ricetta sia inventare e colpire un presunto nemico, un presunto colpevole, invece di rafforzare la coesione e la solidarietà. Presupposti indispensabili per farcela tutti insieme”.