Nasi storti al solo pensare alla privatizzazione degli immobili di Villa Ada. A causa dei problemi economici del Campidoglio l’associazione Amici di Villa Ada, dei Leprotti di Villa Ada e dell’osservatorio Sherwood, tornano a ribadire il proprio disappunto nei confronti del progetto di una “alienazione dei beni pubblici per attività pseudo commerciali che, per garantirsi un ritorno economico, non potranno non prevedere impatti insostenibili per una villa storica e un polo ambientale che non ha eguali al mondo come foresta urbana. Ben venga il recupero degli immobili di Villa Ada, ma con destinazione sociale, culturale e collettiva, oltre che nel rispetto dell’unicità ambientale del parco“.
Nonostante qualcuno abbia già manifestato interesse nei confronti degli storici immobili di Villa Ada, al momento viene ribadito il secco no da quelle associazioni che vogliono valorizzare il patromonio di questa area verde e chiamano in causa anche l’assessore Marinelli, che in passato ha più volte affermato che nel progetto sarebbero stati coinvolti tutti i soggetti presenti nel parco capitolino: “Peccato che dal suo insediamento, l’amministrazione Marino non abbia mai convocato il tavolo su Villa Ada sorto in passato proprio per garantire un confronto costante con chi frequenta, ama e difende questo parco. Sara’ dunque massima la nostra vigilanza per evitare ogni tentativo di intaccare questo insostituibile patrimonio pubblico“.
4 febbraio 2015