Angelilli – Cantiani (NCD) diffida ufficiale a Roma Capitale: “No a pratiche di roghi e rovistaggio“. La Capitale necessita di un’azione ormai urgente, volta a coordinare e concretizzare soluzioni per contrastare queste pratiche inflitte dai campi rom. Vi è segnalata, infatti, un’emergenza riguardo il rovistaggio e il danneggiamento dei cassonetti, che si presentano quasi all’ordine del giorno, ma anche inerente alle discariche abusive a cielo aperto, nonché degli stessi roghi tossici, appiccati all’interno o nei pressi dei campi nomadi, danneggiando il suolo pubblico, l’ambiente e la salute stessa dei cittadini. “Purtroppo la Giunta Marino ha prodotto solo chiacchiere e zero fatti” è stato aggiunto da Roberta Angelilli e Roberto Cantiani del NCD. Viene dichiarato che, soltanto nell’ultimo anno, si è verificato un aumento di questi fenomeni incivili, tanto che è dovuta intervenire la Commissione Europea. Tuttavia, la Giunta Marino, tralasciando le sterili polemiche tra gli assessori competenti, Estella Marino e Francesca Danese, non ha emesso alcuna strategia in concreto, capace di coordinare e arginare tali fenomeni. Piuttosto, si è preferito lasciare la situazione in mano agli agenti delle forze dell’ordine e alla polizia locale, per gestire l’emergenza in atto da tempo. La Prefettura e la Polizia locale hanno segnalato come si è andato a creare un sistema parallelo di gestione e trattamento dei rifiuti: si parte dalla pratica del rovistaggio alla creazione di depositi incontrollati di rifiuti in discariche non autorizzate, alla combustione di rifiuti pericolosi, al trasporto e vendita irregolare di ogni genere di materiale, come hanno sostenuto i consiglieri municipali Cristiano Bonelli, Stefano Erbaggi, Alessandra Consorti e Holljwer Paolo. Questi fenomeni conducono alla rovina dell’immagine della Capitale anche all’estero e non seguono quei parametri di decoro che ci dovrebbero essere, inoltre, potenziano appunto l’inquinamento ambientale, tematica tanto discussa, danneggiando la salute pubblica. I cittadini sono quelli che pagano sia in termini “morali” che materiali per le bonifiche delle aree interessate e dei continui danneggiamenti verso le stesse. Si ricordano, al riguardo, i costi delle bonifiche versati, che arrivano a raggiungere anche la cifra di 300 mila euro, per quanto riguarda la notevole presenza pericolosa e insidiosa dell’eternit e la cifra di 1000 euro all’incirca per ogni cassonetto che viene danneggiato. Per tale motivazioni Angelilli e Cantiani, presso una conferenza stampa tenutasi questa mattina, hanno esposto una diffida a Roma Capitale.
di Erika Lo Magro
6 febbraio 2015