Il kebab ha conquistato sempre più preferenze in Italia: il celebre panino ripieno di carne, spezie, salse e insalata si è diffuso a macchia d’olio come fast-food ideale, sia a pranzo che a cena. Il gusto e il prezzo di questo prodotto sono ampiamente apprezzati, ma è davvero tutto oro quello che luccica? L’associazione dei consumatori Altroconsumo ha voluto vederci chiaro, andando a verificare di persona venti negozi a Roma e a Milano.
Il primo dato emerso è quello dei “trucchetti” utilizzati dai venditori. Spesso, infatti, la carne di vitello viene scambiata con quella di pollo o di tacchino, senza che il consumatore se ne accorga. In ben otto casi su venti c’è stato questo inganno: la maggior parte dei kebab esaminati era composta da carne di pollo e tacchino, mentre quella di vitello (dovrebbe essere dominante nei kebab) era presente in minime quantità.
L’altra caratteristica riscontrata da Altroconsumo è quella della scarsa igiene. Ben 16 kebab su 20 presentavano una carica batterica troppo alta, soprattutto a causa della verdura cruda e poco lavata oppure delle salse conservate male, oppure ancora a causa della carne cotta in maniera sbagliata.
17 febbraio 2015