Ayrton Senna da Silva è stato un pilota automobilistico e campione del mondo di Formula 1 per tre volte. Nato il 21 marzo 1960 a San Paolo da una famiglia benestante, sin da piccolo si avvicinò all’automobilismo e nel 1973, a 13 anni, debuttò con i kart, vincendo il Campionato Junior all’esordio. Dal 1977 iniziò ad ottenere i primi successi: vinse il campionato sudamericano di categoria e a partire dall’anno successivo, per quattro anni, vinse quattro titoli brasiliani. In quegli stessi anni sfiorò il titolo mondiale, ma lo mancò sempre.
Nel 1981 arrivò l’esordio in con le monoposto e si trasferì dal Brasile alla Gran Bretagna per correre con la Formula Ford. Con 12 vittorie in 19 gare si aggiudicò il titolo britannico e sorprese tutti. Due anni dopo si aggiudicò anche il GP di Macao. Nel 1983 effettuò anche diversi test sulle vetture della Formula 1 e per vari mesi rimase in contatto con il patron della Brabham, Bernie Ecclestone, che lo voleva nella sua scuderia per sostituire Riccardo Patrese, pronto al cambio di squadra. La trattativa non andò a buon fine perché la Parmalat, sponsor ufficiale, spinse per avere un secondo pilota italiano e così Ayrton Senna firmò con la Toleman.
Già nel corso della prima stagione mise in mostra il suo talento e ottenne anche un secondo posto nel Gran Premio di Monaco, gara interrotta a causa dell’impraticabilità della pista, completamente invasa dall’acqua piovana. Già allora iniziò la sua rivalità con Alain Prost, pilota francese. Nel 1985 Ayrton Senna passò alla Lotus e durante la seconda gara, il Gran Premio di Portogallo, mise nuovamente in mostra le sue abilità sotto la pioggia e portò alla vittoria il suo team. Nel 1988 arrivò il salto di qualità e dalla Lotus passò alla McLaren, dove ritrovò i motori della Honda (già utilizzati con la precedente scuderia).
In McLaren trovò Alain Prost come compagno di squadra e subito scoppiò la rivalità tra i due, ma a sorpresa conquistò la vittoria del Mondiale di Formula 1 al primo anno grazie alle 8 vittorie e alle 13 pole position. L’anno dopo i due dominarono ancora la scena, ma a causa di alcune debolezze della McLaren MP4/5, Ayrton Senna si ritirò varie volte e Prost prese il largo. I due si diedero battaglia durante il Gran Premio del Giappone e la prova del francese fu molto discussa a causa della manovra con la quale non permise il sorpasso del suo compagno di squadra, che però alla fine vinse la gara, anche se poi i commissari lo squalificarono perché rientrato in pista tagliando la chicane e di fatto Prost vinse il titolo mondiale.
In quell’occasione però si alò un’aspra polemica e si parlò di cospirazione ai danni di Ayrton Senna, squalificato per una manovra compiuta da tanti altri in precedenza. Nel 1990 il suo avversario cambiò scuderia e giocò per la Ferrari. I due ancora una volta furono protagonisti, ma il primo in classifica quell’anno era Senna, che alla fine vinse il suo secondo titolo in Formula 1 (durante il Gran Premio del Giappone Senna restituì il favore a l suo rivale ritardando la frenata e speronandolo).
Nel 1992 dominò la Williams e lui vinse solo due Gran Premi, quello di Monte Carlo e quello Italiano. L’anno successivo arrivò secondo e nel 1994 (dopo il ritiro di Prost, che l’anno prima mise il veto sul suo eventuale passaggio dell’avversario nella sua stessa squadra) passò alla Williams. La stagione non iniziò al meglio e nei primi due GP fu costretto a ritirarsi.
Il Gran Premio di San Marino iniziò male e finì nel peggiore dei modi: durante le prove del venerdì il primo incidente fu di Ruben Barrichello, che però non riportò gravi conseguenze; il sabato fu la volta dell’incidente mortale di Roland Ratzenberger, episodio che segnò particolarmente Senna, che il giorno dopo decise di correre portando con sé la bandiera austriaca da sventolare in caso di vittoria. La gara iniziò con un incidente che portò al ferimento di alcuni spettatori. Senna si piazzò davanti a tutti, ma al settimo giro uscì dalla pista a causa di un cedimento del piantone dello sterzo: il puntone della sospensione anteriore desta si spezzò e penetrò attraverso il casco del pilota brasiliano.
Le lesioni furono letali per lui che cercò di frenare, ma non poté fare nulla per evitare l’impatto contro il muro a bordo pista. I soccorsi furono immediati e il pilota fu trasferito all’Ospedale Maggiore di Bologna per essere ricoverato in rianimazione. Alle 18.40 Ayrton Senna morì. Il circuito di Imola fu posto sotto sequestro, in Brasile furono proclamati tre giorni di lutto nazionale a causa della scomparsa del pilota 34enne. Il 5 maggio 1994 la sua salma fu trasferita nel cimitero di Morumbi, a San Paolo, sua città natale.
Ayrton Senna non è stato il pilota più vincente del suo tempo, ma ha segnato un’epoca della Formula 1 ed è sicuramente uno dei piloti più pianti e ricordati.
1° maggio 2015