Leonardo da Vinci è stato un pittore, scultore, architetto e scienziato italiano. Figlio naturale di una popolana, Caterina, e del notaio ser Piero, fu allevato nella casa paterna. Nel 1469 si trasferì a Firenze ed entrò come apprendista nella bottega del Verrocchio e qualche anno dopo, nel 1972, si iscrisse come pittore indipendente alla corporazione di S. Luca e mise mano alle prime opere.
In quegli anni gli pesò sulle spalle un’accusa per sodomia, ma nel 1476 fu prosciolto e intanto iniziò a frequentare gli ambienti umanistici e le famiglie altolocate di della città. Fu così che ebbe modo di ritrarre Ginevra Benci. Lorenzo de’ Medici nel 1482 lo invitò a Milano, alla corte degli Sforza, secondo alcune fonti come musico. Prima della partenza lui scrisse a Ludovico il Moro e gli offrì i propri servigi, elencando nella lettera le sue capacità di ingegnere civile e militare, pittore, architetto e scultore.
Leonardo da Vinci restò nel capoluogo lombardo per quasi vent’anni e lì svolse attività in diversi settori. Nel 1488 approntò i disegni preparatori per il monumento equestre a Francesco Sforza e firmò il contratto per la Vergine delle Rocce (dipinto olio su tela conservato nel Musée du Louvre di Parigi). Sei anni dopo si occupò dell’apparato meccanico per la rappresentazione di una scena allegorica, Il Paradiso, allestita per il matrimonio di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona.
Alla corte di Ludovico il Moro trovò il giusto ambiente per sviluppare i suoi interessi nel campo delle scienze naturali e della fisica; conobbe Luca Pacioli, un matematico, e riprese alcuni studi, quelli anatomici e del volo degli uccelli. Nel frattempo si occupò anche della ricostruzione della cattedrale di Pavia e portò a conclusione il monumento Sforza. Con la caduta dei Medici a Firenze, Leonardo da Vinci fu chiamato a entrare nella delegazione al seguito di Ludovico il Moro e così iniziò ad avere dei contatti con il mondo francese.
Tornò poi a Milano e verso il 1495 iniziò a lavorare all’Ultima Cena. Quattro anni dopo Luigi XII entrò in città con il suo esercito e pose fine alla signoria degli Sforza. Leonardo da Vinci fu così costretto a lasciare la città e approdò al servizio di Cesare Borgia, dove svolse le mansioni di architetto e ingegnere. I primi anni del Cinquecento lo portarono a compiere diversi viaggi, ma una volta tornato a Firenze iniziò a dipingere la Gioconda e quello stesso anno, il 1503, lui e Michelangelo si occuparono della decorazione del salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.
In quello stesso periodo continuò a lavorare nel settore scientifico e studiò i sistemi di chiuse e di canali navigabili, arrivando all’elaborazione per deviare l’Arno e isolare Pisa; continuò gli studi nel campo anatomico e fisiologico e approfondì gli studi sul volo. Nel 1506 il governatore Carlo d’Amboise lo richiamò a Milano per dargli l’incarico di predisporre i festeggiamenti per l’arrivo di Luigi XII e lui si occupò soprattutto della tecnica idraulica.
Nel 1508 tornò temporaneamente a Firenze, ma qualche mese dopo risalì e seguì, come ingegnere militare, le armate di Luigi XII che si dirigevano verso Venezia. In seguito alla morte del governatore si occupò dei disegni per il monumento equestre in onore di Gian Giacomo Trivulzio.
Lasciò Milano e per un periodo si trasferì dall’allievo e amico Francesco Melzi a Vaprio, mentre nel 1513 andò a Roma e lì trovò la protezione di Giuliano de’ Medici. Dopo tre anni lasciò Roma e in Francia e lì portò a termine i suoi studi. Il 23 aprile 1519 Leonardo da Vinci redasse il suo testamento e il 2 maggio morì a Saint-Germain-en-Lay.
2 maggio 2015