Si è scatenata una rivolta anti profughi sulla Cassia: “Temiamo per la nostra sicurezza”, così ha dichiarato l’Avvocato Gloria Conti, Presidente del Comitato Cittadini di San Nicola. Infatti, i residenti de La Storta e della Cassia si sono uniti in lotta contro l’idea avanzata di istituire un centro di accoglienza per rom e profughi a Casale San Nicola, dove si trovano i frequentatori del circolo di Tennis Le Mollette, di via Casale di San Nicola.
“Una nuova Tor Sapienza, sarà guerriglia!“. Queste le parole degli abitanti che hanno appeso tra due pini un lenzuolo bianco con una scritta rossa. Visibile a tutti coloro che si trovano a percorrere la via principale di La Storta, al km 17 della via Cassia, questo recita: “Qui non li vogliamo i richiedenti di asilo“.
Lungo la via alberata, priva quasi di lampioni e percorsa dall’imponente circolo del Tennis, si giunge al centro d’accoglienza, destinato ai rifugiati nord africani che arriveranno fra una settimana. Prima di questa iniziativa, la struttura era asilo, chiamata “Socrate, scuola bilingue“, come si legge su un affisso fuori al vecchio cancello. L’edificio scolastico è stato, tuttavia, abbandonato.
“I richiedenti asilo qui noi non li vogliamo, siamo disperati. Sapete cosa significa dare quella scuola in mano agli stranieri? In questo posto dove non c’è l’illuminazione?“, chiede una signora straniera ben curata, madre di famiglia. Un anziano, invece, grida ad una giornalista: “Sarà una nuova Tor Sapienza, vedrà“.
Dunque, un’atmosfera piuttosto critica, la quale rischia di scatenare una vera e propria guerriglia urbana, secondo quanto sostengono in molti. Da un giorno all’altro, senza curare il piano organizzativo e informativo, rivolto ai residenti, è stato stabilito di aprire un altro centro di accoglienza, posto a cavallo tra i Municipi XIV e XV.
Come riportano le pagine di Repubblica, un operaio dell’edificio scolastico con il compito di rimetterlo in sesto, di origine romena, residente a Prima Porta, sorridendo ha spiegato: “Lo so, lo so, sono arrabbiati qua… ma è solo questione di ignoranza. Pensano che arrivano gli zingari e non li vogliono, invece sono tutti nordafricani. E quelli mica rubano…“.
Tra l’altro, si ricorda come appena due giorni fa, si è tenuta una riunione cittadina presso Le Mollette. In quell’occasione, già era stato ribadito ad entrambi gli amministratori municipali, innanzi alla presenza del Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, le preoccupazioni insorte tra la gente. Si teme per l’arrivo di un centinaio di rifugiati, all’interno di un comprensorio che ospita ville immerse nel verde, popolato da professionisti, diplomatici e discendenti nobili.
Per tale motivo, Gloria Conti ha preso la parola per delineare la situazione attuale alla Cassia.
Al riguardo, ha spiegato la motivazione della protesta: “Temiamo per la nostra sicurezza anche perché sullo status e l’identità di queste persone non ci sono certezze.“, in merito all’intenzione di istituire centri di accoglienza per rifugiati. “Inoltre vogliamo sapere se la struttura scelta possieda i requisiti per ospitare un centro del genere. C’è l’acqua potabile? Le fogne sono adeguate? E poi, in un settore segnato dalle inchieste di Mafia capitale, perché la cooperativa che gestirà il centro, la “Isola Verde onlus”, ha già iniziato i lavori pur in assenza di un’assegnazione definitiva del bando?“. I rappresentanti dell’associazione onlus sono stati contestati e la reazione è stata: “Metteteli a casa vostra, noi non li vogliamo“, hanno gridato i numerosi abitanti presenti durante l’assembla.
Tuttavia, la rappresentante di “Isola Verde“, Michela Fagiolari, ha sottolineato come non voglia escludere o sottovalutare la sicurezza cittadina: “A metà aprile abbiamo avuto una riunione in prefettura, e delle strutture che concorrevano per i 250 posti contenuti nel lotto 4 previsto dal bando, una è stata esclusa. Siamo sicuri di esserci per una questione numerica, per questo abbiamo cominciato i lavori di preparazione del centro. Predisporremo telecamere e una navetta dal centro alla stazione“, ha dichiarato.
Nonostante i tentativi avanzati dagli ideatori per placare gli animi, i cittadini si presentano determinati nel perseguire il loro scopo e hanno deciso di avviare anche una raccolta firma, animata da un presidio fisso lì dove dovrebbero esser stanziati i nuovi ospiti. “È una strada privata a uso pubblico, qui non entreranno“, hanno detto in parecchi, appellandosi al rampo della politica. Oltre a rappresentanti locali, nelle ore serali di ieri, 6 maggio, ha partecipato all’iniziativa anche il consigliere comunale FdI-An Lavinia Mennuni.
Mennuni ha dichiarato: “Quest’area appare totalmente inadeguata. Inoltre il municipio ha già strutture di questo genere con evidenti problematiche, e non se ne possono immaginare altre“, con l’intenzione di rivolegere interrogazioni in Campidoglio. Il Presidente Daniele Torquati, invece: “Sono disposto a portare qualsiasi istanza sollevata dai cittadini all’attenzione del prefetto Gabrielli ma sappiate che qualunque questione di tipo pseudorazzista non sarà appoggiata per nulla“.
Dunque, per il momento emergono più preoccupazioni legate a possibili azioni di natura criminale, capaci di allarmare l’ordine e la sicurezza pubblica. Soltanto il tempo potrà mostrare ciò che diverrà la parte della periferia elegante del Municipi XIV e XV.
