John Wayne Gacy fu soprannominato Kille Clown per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime, soprattutto adolescenti, ma anche maschi adulti. Nato a Chicago, Illions, il 17 marzo 1942, sin da piccolo cercò l’approvazione del padre, senza però riuscire ad ottenere da lui grandi risposte, che invece spesso lo metteva in competizione con le sorelle, che riteneva migliori. A 9 anni fu anche vittima di un abuso da parte di un amico di famiglia, ma lui non confidò mai quanto accaduto ai genitori. A 16 gli fu diagnosticato un forte ematoma cranico e questo risaliva a un incidente accaduto molti anni prima, quando John aveva solo 11 anni. In quegli anni soffrì spesso di emicrania e più volte perse temporaneamente la memoria. Un anno dopo gli diagnosticarono anche un’insufficienza cardiaca.
Si interessò alla politica e si candidò alle elezioni comunali con il Partito Democratico. Nel 1964 si laureò in economia e commerciò, iniziò a lavorare in un negozio di scarpe e iniziò a frequentare Marlynn Myers, che dopo nove mesi sposò. Lo stesso anno ebbe anche la sua prima esperienza omosessuale. Due anni dopo si trasferì nell’Iowa per dirigere tre fast food di proprietà del suocero e si dimostrò all’altezza. Nel frattempo, nel 1967 e nel 1968, ebbe due figli dalla moglie (Micheal e Christine), e John iniziò a fare delle avances di carattere sessuale ai suoi dipendenti maschi.
La sua prima aggressione ai danni di un adolescente (Donald Voorhees), tra l’altro figlio di un suo amico, che però successivamente avvisò il padre, che denunciò l’uomo alla polizia e lo fece arrestare per molestie sessuali e sodomia nei confronti del giovane figlio dell’amico e fu accusato anche del tentato stupro di un altro ragazzo. Inutili i tentativi di negazione, anche la macchina della verità da lui invocata mostrò risultati opposti rispetto a quelli da lui sperati. Seguì una visita psichiatrica, ma risultò solo asociale. Nel 1968 il John Wayne Gacy si dichiarò colpevole di quanto affermato dal giovane, ma negò di essere collegato al secondo ragazzo. 10 anni di carcere e divorzio dalla moglie. 18 mesi dopo uscì in libertà condizionata, ma arrivarono nuove accuse. Sposò un’altra donna, alla quale confessò di essere omosessuale, e continuò a compiere gesti deplorevoli. Tre anni dopo, nel 1975, i due divorziarono e nel frattempo lui si impegnò molto nel sociale e iniziò a intrattenere i bambini nelle feste travestendosi da clown. Divenne membro volontario del Jolly Joker Clown Club e creò il suo personaggio, Pogo il Clown.
Uccise un giovane al quale aveva permesso di pernottare a casa sua dopo averlo viso sulla soglia della sua stanza con un coltello. I due iniziarono a lottare e alla fine McCoy, il giovane ospitato, morì. In realtà voleva solo svegliare John Wayne Gacy, al quale aveva preparato la colazione. Ma il killer Clown lo seppellì in cantina e in seguito raccontò che durante l’omicidio ebbe un orgasmo. “La morte era l’emozione più grande“.
Gacy continuò violentare e uccidere ragazzi, ma il 12 ottobre 1978, quando Robert Piest, un 15enne, scomparve, la polizia si recò da lui perché aveva saputo tramite i familiari che il ragazzo avrebbe dovuto incontrarlo per parlare di un posto di lavoro che gli era stato offerto dal Killer Clown.
Arrivati a casa dell’uomo, gli agenti di polizia sentirono subito l’odore dei corpi in putrefazione delle tante vittime e lo arrestarono. Il 13 marzo 1980 fu condannato a morte per omicidio plurimo e per 14 anni rimase nel cosiddetto braccio della morte. Affermò di essere colpevole di cinque omicidi, ma di non avere nulla a che fare con gli altri 28, ma la sua fine, quella di un uomo apparso alla comunità come un generoso, grande lavoratore e bravo padre di famiglia, arrivò il 10 maggio 1994 per mezzo di un’iniezione letale endovenosa.