Spesso il pagamento dei consumi di acqua viene richiesto parecchio tempo che questi stessi consumi sono stati posti in essere. Il problema si pone con gli enti che erogano il servizio (il Comune o un altro soggetto), senza dimenticare i dubbi che possono sorgere sui numeri da pagare, visto che in alcuni casi non coincidono con la realtà.
Il sito Laleggepertutti.it ha spiegato con una sorta di guida come comportarsi in questi casi e quali sono le cose da tenere a mente. Anzitutto, le bollette dell’acqua si prescrivono dopo cinque anni. Il momento da cui far partire la prescrizione è quello del consumo: la richiesta di pagamento non può dunque andare oltre il 31 dicembre del quinto anno successivo al consumo idrico.
Ecco perché bisogna controllare con la massima attenzione la data in cui la bolletta viene recapitata al domicilio. La quota da pagare che viene indicata, invece, non può essere contestata, è sempre legittimata e va saldata, visto che è prevista da una delibera del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica).