Bollette Enel e importi sbagliati: può capitare che l’azienda inserisca in fattura una fascia tariffaria sbagliata a causa di un errore di residenza. Ecco come si può essere rimborsati.
Una delle beffe peggiori per il consumatore è quella di ritrovarsi una bolletta con importi da pagare più alti rispetto ai consumi reali. Spesso le aziende giustificano la differenza con le tasse e i nuovi prezzi, ma può anche capitare che dipenda tutto da un grave errore. Un caso di questo tipo sta coinvolgendo l’Enel, come ricostruito dal sito Laleggepertutti.it.
In pratica, a essere sbagliata è la fascia tariffaria applicata, perché in alcuni casi l’azienda non “conosce” la vera residenza dell’utente: nel contratto di fornitura è spiegato come per i nuovi allacci si abbiano cinque mesi per autocertificare la residenza e in caso di mancata comunicazione l’Enel dà altri 30 giorni di tempo. Se anche questo termine non viene rispettato si applica automaticamente la tariffa più alta, anche se si è residenti.
Per capire se gli importi sono eccessivi bisogna verificare la presenza della voce “Uso domestico non residente con Tariffa D3 bioraria” nella bolletta. Se dovesse esserci questa voce e si è residenti si avrà la certezza che i costi sono più alti. Per rimediare è necessario comunicare all’Enel l’errore e richiedere la fascia tariffaria corretta (la D2). Inoltre, è possibile anche ottenere un rimborso, valido fino alle bollette di 10 anni prima.
12 Giugno 2015 @ 15:58
Purtroppo è successo anche a me, ma dopo aver comunicato i dati di residenza nelle modalità richieste, enel continuava a mandarmi le bollette con importi superiori. Per questo ho cambiato poi con edison.
13 Giugno 2015 @ 09:38
Buongiorno,
grazie per la testimonianza, in effetti il problema è più diffuso di quanto si creda: il fatto che Enel abbia continuato a mandare bollette sbagliate può essere lo spunto per un nostro nuovo approfondimento.
Cordiali saluti