Sequestrano una ragazza a Termini e la costringono a prostituirsi: la giovane, originaria del Bangladesh, era stata avvicinata con la promessa di un lavoro
Circa una settimana fa un giovane si è recato presso il Commissariato Viminale a causa della prolungata assenza della sua compagna, la quale non rispondeva più alle telefonate. In seguito alla denuncia, gli investigatori hanno individuato nelle prime ore di ieri, lunedì 15 giugno 2015, un’abitazione nella zona Sud di Roma in cui la ragazza era stata sequestrata.
In pratica, la giovane era stata segregata da due cittadini del Bangladesh, marito e moglie, che l’avevano costretta a prostituirsi. La vittima, anch’essa del paese asiatico, era finita nelle loro grinfie dopo essere stata avvicinata in un bar di piazza dei Cinquecento, in zona Termini. Gli aguzzini le avevano promesso un lavoro da babysitter e un alloggio migliore, convincendola a seguirli.
Una volta giunti nell’appartamento l’hanno però aggredita, picchiata e minacciata di morte. La giovane ha chiesto più volte aiuto ai clienti con cui era costretta a prostituirsi, ma nessuno si è mai mosso a pietà. I poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento, liberando la straniera e trovando molto denaro e materiale utilizzato durante gli incontri. Ora si cercano anche i clienti che hanno usato violenza sulla ragazza.