Alfonso Sabella, assessore alla Legalità in Campidoglio, interviene a Sky Tg24 in merito all’annuncio di dimissioni dell’assessore alla Mobilità Giulio Improta. “Lo sapevamo tutti” che l’incarico di Improta era “un incarico a tempo, come è a tempo il mio incarico. Io appena finisco il mio lavoro me ne andrò, non l’ho ancora finito, ne ho ancora tanto da fare, ma appena lo finisco me ne andrò. Non resterò a far politica, non sono un politico”. “Gli altri assessori della giunta sono tutti al loro posto” ha detto Sabella “ieri abbiamo avuto discussioni accese all’interno della giunta ma tutte mirate a dare una migliore amministrazione a Roma”.
In merito all’ipotesi dello scioglimento del Comune, Sabella ha aggiunto: “Se dovessi dire esistono le condizioni per sciogliere Roma per mafia la risposta evidente è no, non ci sono le caratteristiche. Per quanto riguarda invece l’illegalità diffusa e il fenomeno corruttivo in Italia e a Roma in particolare è qualcosa di inquietante su cui bisogna lavorare e su questo infatti noi siamo intervenuti pesantemente”. “Io temo sempre commissari, leggi speciali, misure eccezionali”, ha dichiarato Sabella, aggiungendo che “l’emergenza non fa altro che portare condizioni di anomalia, situazioni di deviazione dalle regole ordinarie, in cui la criminalità riesce a infilarsi”. “Ciò non toglie che Roma abbia bisogno di qualche strumento diverso” ha aggiunto Sabella “perché Roma è la Capitale d’Italia e avrebbe bisogno di leggi speciali nella misura in cui gli venga riconosciuto il ruolo di un Comune sui generis in quanto Capitale d’Italia”.