Vittorio Gassman, nato Gassmann, nacque a Genova il 1° settembre 1922 da Heinrich Gassmann e Luisa Ambron. Per un anno (1927), per via del lavoro del padre, che era un ingegnere edile, visse a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, poi fu la volta di Roma, città in cui si stabilì definitivamente.
Nella Capitale iniziò gli studi classici presso il Liceo Torquato Tasso. Quelli furono anche gli anni segnati dal lutto familiare dovuto alla scomparsa del Padre, morto nel 1936, e quelli in cui si distinse come giocatore di pallacanestro dopo aver iniziato a frequentare la società sportiva Parioli. La sua bravura lo portò a disputare ben due campionati della Serie A e alcuni incontri con la nazionale.
Conseguito il diploma, si iscrisse a Giurisprudenza e nel frattempo la madre lo iscrisse anche all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, all’epoca diretta da Silvio D’Amico, e frequentata da quelle che furono figure importanti del cinema nazionale: Luigi Squarzina, Lea Padovani Paolo Stoppa e poi Nino Manfredi, Monica Vitti ecc.. Tra il 1941 e il 1942 scrisse L’educazione teatrale, che uscì postumo, mentre nel 1943 abbandonò l’Accademia grazie al primo ingaggio teatrale (La nemica di Dario Niccodemi della compagnia di Ada Borelli) e nello stesso periodo sposò Nora Ricci. Con lei ebbe la prima figlia, Paola, nata il 29 giugno 1945. Riuscì ad imporsi nel panorama teatrale, prima insieme a Tino Carraro ed Ernesto Calindri, poi nella compagnia di Luchino Visconti.
Lo stesso anno in cui nacque la figlia arrivò il debutto cinematografico di Vittorio Gassman in Incontro con Laura, ma andando perduta la pellicola, il suo debutto divenne quello di Preludio d’amore (1946). Recitò poi in Una voce nel tuo cuore, dove interpretò un giornalista e in Riso Amaro, che segnò il suo primo grande successo cinematografico. Nel 1952 divorziò dalla moglie e due ore dopo sposò Shelley Winters, dalla quale ebbe la seconda figlia Vittora, nata il 14 febbraio 1953. Tuttavia il matrimonio durò ben poco e nel 1954 arrivò il secondo divorzio.
Kean -Genio e sregolatezza fu il primo film che interpretò e girò nel 1956. Gli anni Cinquanta si chiusero con i successi de La grande guerra e I soliti Ignoti, entrambi diretti da Mario Monicelli, che riuscì a farlo emergere anche come attore comico e non solo come attore in grado di ricoprire il ruolo del cattivo e del personaggio seducente, e con il successo della trasmissione Il Mattatore.
Il successo proseguì negli anni Sessanta (34 le pellicole girate) grazie a film come Audace colpo dei soliti ignoti, Barabba, Il sorpasso, I mostri, L’armata Brancaleone (vincitore di Nastri d’Argento) e L’alibi, suo secondo film da regista, firmato anche da Luciano Lucignani e Adolfo Celi. Il 24 febbraio 1965 nacque il figlio Alessandro, avuto dall’attrice Juliette Mayniel Nel 1969 fu impegnato anche a teatro con Riccardo III, regia di Ronconi.
Gli anni Settanta lo videro nuovamente indossare i panni di Brancaleone in Brancaleone alle crociate, poi partecipò a diverse edizioni di Canzonissima. Sposò Diletta D’Andrea, donna che gli rimase accanto fino alla sua morte. Nel 1972 Vittorio Gassman girò il terzo film da regista: Senza famiglia, nullatenenti, cercano affetto, che fu interpretato da Paolo Villaggio. Fu poi la volta di C’eravamo tanto amati, film di Ettore Scola e Profumo di donna, che lo vide nuovamente collaborare con Dino Risi. Tornò a teatro con O Cesare o nessuno e con Vittorio Gassman: sette giorni all’asta e Affabulazio di Pier Paolo Pasolini. Proprio sul teatro tenne un seminario tra il 1976 e il 1977. Con Dino Risi a lavorare per Anima persa, film drammatico e Caro papà. Nel 1979 creò la Bottega teatrale di Firenze. Non solo Italia per un attore come lui e, infatti, all’estero si fece apprezzare in Un matrimonio, La tempeste e La vita è un romanzo.
Il 26 giugno 1980 nacque Jacopo, suo ultimo figlio. Un anno dopo recitò sul set di Camera d’albergo, ancora una volta diretto da Monicelli e pubblicò il libro Un grande avvenire dietro le spalle. Insieme al figlio Alessandro scrisse e interpretò (sempre con il figlio Alessandro, con l’ultimogenito Jacopo e con Emanuele Salce) Di padre in figlio, in cui viene affrontato la sfera del rapporto tra genitori e figli. A teatro fu impegnato a Milano come regista e interprete di Machbeth, mentre a Parigi presentò il recital Settimana Gassman.
Anche negli anni Novanta Vittorio Gassman continuò ad essere attivo: pubblico due libri, recitò in La famiglia di Ettore scola e ne I picari di Monicelli, poi tornò ancora una volta a teatro con Camper e fece una comparsa nel film Sleepers, ripreso dall’omonimo romanzo di Lorenzo Carcaterra e diretto da Barry Levison. Di questa sua interpretazione dissero:
“Vittorio Gassman imprime un autorevole marchio di originalità a una figura che poteva essere convenzionale, lasciandoci con la voglia di saperne di più su questo ras della Cucina del Diavolo“.
(Tullio Kezich, ‘Corriere della Sera’, 29/10/96)“A Vittorio Gassman basta una comparsata per confermare una classe inimitabile“.
(Massimo Bertarelli, ‘Il Giornale’, 18 luglio 2003)
Prestò la propria voce nel film Romeo e Giulietta come voce fuori campo e in seguito diede voce a Mufasa ne Il re leone. La sua ultima interpretazione cinematografica fu La cena, per la regia di Ettore Scola.
Il 29 giugno 2000, a 77 anni, Vittorio Gassman, uno degli attori cinematografici e teatrali più talentuosi e ricordati, morì a Roma, colpito da un attacco cardiaco durante la notte. Fu poi sepolto nel Cimitero del Verano.