Uno studio del Dipartimento di epidemiologia della Regione rivela i dati riguardanti la sclerosi multipla nel Lazio. 8 mila le persone colpite
La Regione Lazio si attesta come quella a più alto rischio di sclerosi multipla, con circa 8 mila le persone colpite. Lo rivela uno studio di farmacovigilanza del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio, i cui dati sono stati discussi durante un incontro tra i maggiori esperti del campo, dal titolo “SM two steps, nuovi scenari in SM: orientarsi con le nuove terapie”. Lo studio registra una prevalenza pari a 150 casi per 100.000 abitanti nelle donne e 90 casi su 100.000 negli uomini.
La sclerosi multipla è una malattia del sistema nervoso centrale, dalle cause non ancora del tutto note, caratterizzata da una degenerazione della guaina mielinica, che porta alla formazione di lesioni (placche). Secondo i dati dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla sarebbero circa 75.000 i malati in Italia, con un incremento di circa 2.000 nuovi casi ogni anno, mentre nel mondo si contano 2,5-3 milioni di persone affette dalla malattia. L’arrivo recente di nuovi farmaci che si sono affiancati a terapie già disponibili offre oggi ai neurologi uno scenario terapeutico rinnovato e l’opportunità di definire percorsi di cura sempre più personalizzati, in grado di massimizzare i benefici di ogni singolo trattamento e di minimizzare i rischi per i pazienti. Individualizzare la terapia e ottimizzare il rapporto tra rischi e benefici dei diversi trattamenti rappresenta infatti la nuova sfida nella cura di questa malattia.
“Ai medici che prendono in carico le persone con sclerosi multipla” afferma Giancarlo di Battista Direttore Uoc Neurologia del San Filippo Neri “viene richiesta non solo una perfetta conoscenza della patologia nei suoi aspetti fisiopatologici, clinici e diagnostici, ma anche una profonda conoscenza delle terapie in uso, in continuo aggiornamento, con farmaci innovativi e dalle molteplici implicazioni, spesso poco noti alla gran parte dei medici. L’incontro permetterà quindi un confronto di esperienze su questi aspetti che sono estremamente importanti nella sclerosi multipla perché una precoce diagnosi e un utilizzo corretto ed equilibrato dei farmaci a disposizione permette un controllo adeguato dell’evoluzione della malattia”.