L’associazione dei consumatori ha deciso di inviare una diffida ad Ama per non pagare la tassa sui rifiuti, dopo la scoperta delle infiltrazioni di Mafia Capitale
L’associazione dei consumatori Codacons ha deciso intervenire sulla questione del degrado che sta rovinando Roma: proprio oggi è stata infatti presentata una diffida ad Ama spa per non inviare ai cittadini la prossima bolletta della Tari, la tassa sui rifiuti. Inoltre, ogni utente può diffidare l’azienda per lo stesso motivo collegandosi al sito web dell’associazione. Il motivo dell’iniziativa è dettato da quanto emerso nella relazione del prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, secondo cui la raccolta di rifiuti era in mano a Mafia Capitale. Sempre secondo la relazione, Ama era subappaltata alla stessa organizzazione criminale.
Come evidenziato dal numero uno del Codacons, Carlo Rienzi:
È evidente il danno subito dai cittadini a causa delle infiltrazioni illecite all’interno dell’Ama. Non si capisce perché gli utenti debbano essere obbligati a pagare un servizio che, oltre ad essere inadeguato e insufficiente – come attesta lo stato di degrado e di sporcizia della capitale e l’appello lanciato da Alessandro Gassman – è stato anche “subappaltato alla mafia”.
La nota di Rienzi prosegue:
Il Codacons invita oggi tutti i cittadini romani a scaricare dal sito www.codacons.it la diffida da inviare all’Ama per non ricevere la prossima bolletta Tari. L’associazione ha formalmente invitato l’azienda ad astenersi da qualsiasi pretesa economica nei confronti degli utenti relativamente alla tariffa Tari del prossimo periodo, come forma di risarcimento in favore della collettività. In caso di mancato accoglimento di tale diffida, potrebbe determinarsi una indebita appropriazione di somme di denaro a fronte del mancato servizio offerto ai cittadini romani anche a causa del gravissimo disservizio nella raccolta e smaltimento dei rifiuti con evidente mancato rispetto degli obblighi assunti.