Roma, 12 gennaio- Nella società odierna, sempre più veloce, con orari e ritmi stressanti, scompare del tutto il rito di mettersi ai fornelli. Difficilmente quando si torna a casa, la sera, dopo 12 ore passate fra lavoro e viaggio, si trova l’entusiasmo e la voglia di cucinare un buon sugo o un fragrante arrosto. Si sceglie invece un rapido cibo in scatola, cinque minuti in microonde, e la cena è servita. Con il tempo questo tipo di alimentazione ha preso sempre più piede ed è stata arricchita di tutti i nutrienti presenti nel cibo fresco. Così sono state aggiunte vitamine, proteine, antiossidanti. Gli esperti però mettono ancora in guardia da un abuso di questi prodotti, in quanto il cibo in scatola o in lattina assorbono il composto chimico che riveste le confezioni. Questa sostanza, il bisfenolo A, serve per comporre molti materiali plastici e fa si che non si crei ruggine sui metalli, ma può comportare rischi per la salute, se assorbito in eccesso. Gli effetti pericolosi del bisfenolo A sono stati portati alla ribalta nel 2008 e molte aziende alimentari lo hanno escluso dai propri prodotti di confezionamento. L’esclusione del bisfenolo da prodotti per uso alimentare però non è ancora legge è necessaria quindi la massima attenzione quando si comprano cibi in scatola. Questa sostanza chimica interferisce con gli estrogeni del nostro corpo e può provocare un blocco della crescita neuronale, specialmente nei feti, anche in piccole quantità. Mentre invece negli adulti può interferire con il desiderio e la capacità sessuale negli uomini e può portare aritmie fino ad un veri e propri infarti.
di Elisa Bianchini