Gino Lucetti è conosciuto per aver attentato alla vita di Benito Mussolini, era il 1926 e il tentativo fallì completamente, ferendo delle persone innocenti.
L’inizio di una carriera violenta – Gino Lucetti nacque a Carrara, il 31 agosto del 1900, fu chiamato al fronte nel 1918, sul finire della guerra, senza partecipare ad azioni rilevanti. Terminata la guerra diventò un protagonista del Biennio Rosso, sempre presente tra risse e scontri, si unì agli Arditi del Popolo, che erano gli antagonisti rossi delle camicie nere.
Quando il fascismo salì al potere, non cessò mai la sua attività sovversiva, un giorno si innescò una rissa contro il fascista Alessandro Perfetti, la rissa culminò in una sparatoria, Lucetti fu ferito e si rifugiò a Marsiglia.
L’attentato a Mussolini – A Marsiglia, Lucetti ebbe modo di entrare in contatto con altri ribelli al fascismo, assunse il falso nome di Ermete Giovannini, rientrò così in Italia, con in testa un obiettivo: uccidere Benito Mussolini.
Era l’11 settembre 1926, Gino Lucetti quel giorno si armò per bene, si appostò sul Piazzale di Porta Pia, attendendo lo scorrere della Lancia Lambda che trasportava Mussolini. Appena Lucetti intuì il momento giusto, lanciò dalla sua mano una bomba verso il finestrino, questa però rimbalzò addosso l’auto, esplodendo fuori dalla vettura. L’esplosione causò il ferimento di ben otto innocenti cittadini.
Lucetti non fu fermato subito dalla Polizia, ma prima da una passante, un tale Ettore Perondi, che lo bloccò attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine.
Dopo l’arresto a Lucetti gli fu trovata anche una pistola, munita dei proibiti proiettili dum-dum, l’attentatore confessò che non avrebbe esitato ad usare l’arma.
Lucetti fu condannato a 30 anni di carcere, non è mai stato chiarito chi ci fosse dietro l’organizzazione dell’attentato, si risalì al fornitore della pistola, Vincenzo Baldazzi, uno dei massimi esponenti degli Arditi del Popolo prima, e della Resistenza romana poi.
La fine e l’omaggio – La prigionia di Gino Lucetti, terminò nel 1943, quando fu liberato dagli Alleati. Lucetti trovò un alloggio sull’isola di Ischia, ma quando questa fu bombardata dai tedeschi, scappò riparando su un motoveliero, ma anche questo fu colpito dalle bombe il 17 settembre 1943, uccidendo Gino Lucetti.
Nonostante le violenze perpetrate durante il Biennio Rosso, il ferimento di otto persone innocenti nel fallito attentato, il Comune di Carrara ha deciso di omaggiare Gino Lucetti intitolandogli una piazza nella frazione di Avenza, restano ignoti il motivo e i meriti, anche nel sito del Comune di Avenza non è dato saperlo.
Roma, 17 settembre 2014.