La strage del Rapido 904 è anche conosciuta come la strage di Natale ed è il nome col quale è conosciuto l’attentato che ha colpito il treno Rapido 904, in partenza dalla stazione Centrale di Napoli e diretto a Milano, ed è avvenuto il 23 dicembre 1984 nella Grande Galleria dell’Appennino.
Erano le 19.08 quando il treno è stato colpito da una violenta esplosione all’interno del tunnel della Grande Galleria dell’Appennino e, a differenza di quanto accaduto dieci anni prima con l’Italicus, gli attentatori hanno aspettato che il treno entrasse nel tunnel prima di far esplodere l’ordigno, che è stato posto sul treno durante una sosta alla stazione Santa Maria Novella di Firenze.
Lo scoppio dell’ordigno ha causato così la strage del Rapido 904 e l’aver aspettato l’entrata nel tunnel non ha fatto altro che massimizzare gli effetti dell’esplosione, che ha causato 17 morti e ben 267 feriti.
I danni causati dall’esplosione hanno creato difficoltà ai soccorsi, che infatti sono riusciti a intervenire dopo un’ora e mezza e senza essere stati messi al corrente su quanto avvenuto poiché il treno era primo di contatto radio. In attesa dei soccorsi è stato fondamentale il ruolo di Gian Claudio Bianconcini, controllore al suo ultimo viaggio in servizio, che è riuscito a chiamare i soccorsi nonostante le ferite riportate. Anche capotreno e personale si sono adoperati per aiutare i viaggiatori e a tutti è stato conferito un Encomio Solenne e una medaglia d’oro.
Pochi mesi dopo la strage del Rapido 904 sono stati arrestati Guido Cercole e Giuseppe Calò, e dopo varie perquisizioni è stato trovato del materiale compatibile con quello utilizzato per compiere l’attentato al treno. Cinque anni più tardi, il 25 febbraio 1989,Giuseppe Calò, Guido Cercola (si è suicidato in carcere il 3 gennaio 2005 e a nulla è servito il trasporto in ospedale) e altre sei persone sono state condannate all’ergastolo con l’accusa di strage.
Ma il processo è andato avanti per anni e nel 2011 la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha precisato la posizione di Totò Riina nella strage del rapido 904 ed è arrivata a considerarlo il mandante dell’atto terroristico, che all’epoca doveva apparire come una risposta al maxi processo di Cosa Nostra.
23 dicembre 2014