“Dieci sono i motivi per cui il sindaco Marino deve rassegnare le dimissioni, scendere dalla bicicletta e liberare il Campidoglio. Li abbiamo formulati con i romani e purtroppo non lasciano alcuno spazio per giustificazioni o difese d’ufficio. Marino si deve dimettere, e lo deve fare presto, mafia o non mafia“. È quanto ha dichiarato il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori. “Primo, se torniamo a qualche ora prima dell’esplosione dell’inchiesta Mondo di Mezzo, il livello di consenso di Marino risultava umiliante, con periferie in rivolta e cittadini esasperati dalle sue scelte, ma anche dall’incuria e dall’immobilismo che caratterizzavano la sua Giunta. Secondo, lo scandalo delle multe non pagate rappresenta un elemento significativo soprattutto per chi oggi vuole passare come la vittima del malcostume. Terzo, un altro assessore, la Marinelli, è stata indagata qualche ora fa per abuso d’ufficio nell’ambito di un diverso filone d’inchiesta: nessun giustizialismo, ma la delegittimazione di una Giunta si aggrava evidentemente di giorno in giorno. Quarto, la Giunta non lavora, attende da giorni un rimpasto, intanto gli assessori si dimettono, e a quanto pare nessuno vuole far parte della futura squadra di Marino“, ha aggiunto Santori in merito all’argomento sulle possibili dimissioni Marino.
“Quinto, ogni giorno il sindaco è in Procura, di fatto commissariato dalla Prefettura sugli appalti e dal Mef sul bilancio, e Roma subisce lo stillicidio mediatico e politico di uno scandalo che non permetterà di governare fino all’insediamento di una nuova Giunta effettivamente legittimata dal voto popolare. Il sesto – ha proseguito il consigliere regionale – è che ha mentito ai romani sulla questione Mafia Capitale, Buzzi lo ha incontrato e ha promesso di devolvere in suo favore il suo primo stipendio: ma poi sono lo stesso Buzzi e la cooperativa 29 giugno ad aver finanziato con 30mila euro Marino in campagna elettorale. Il settimo è che la stessa cooperativa 29 giugno, dal giorno dell’insediamento di Marino, ha registrato una innegabile continuità negli appalti provenienti da Roma Capitale, registrando addirittura un accrescimento dei suoi volumi d’affari commissionati dall’amministrazione Marino. Ottavo, ancora più grave dal punto di vista politico, è che il sindaco Marino, sempre attento alla trasparenza, non ha affatto vigilato rispetto all’efficienza degli stanziamenti della sua Amministrazione, pur avendo a disposizione tutti gli strumenti conoscitivi propri della figura di un Sindaco. Nono, la sua Giunta e la maggioranza che la sostiene sono dentro fino al collo in merito alla questione Mafia Capitale, avendo registrato le dimissioni di un Assessore, del Presidente dell’Assemblea capitolina, del suo responsabile per la Trasparenza e dell’anti corruzione (assurdo!), con l’evidente relazione di amorosi sensi tra il suo vicesindaco, una certa sinistra e le coop coinvolte nello scandalo. Decimo, sempre in riferimento a Mafia Capitale – ha concluso Santori – sembra oramai chiaro il coinvolgimento del PD anche all’epoca delle primarie, vinte poi da Marino, di fatto minando alla base la sua stessa candidatura. Cosa altro deve succedere?“
17 dicembre 2014