“Esamineremo con Raffaele Cantone quegli appalti sospetti, soprattutto quelli che hanno riferimenti all’area del sociale e del verde che erano di maggiore interesse per il gruppo criminale in base a quanto sta emergendo dall’inchiesta“. Ad annunciarlo il sindaco Ignazio Marino che stamattina si è presentato alla Corte d’Appello Civile per prendere parte a un’udienza su lodo Atac-Tpl Roma.
Ma il primo cittadino torna anche sulla sue deposizione ieri in commissione antimafia e afferma: “Non c’è stato alcun battibecco con Rosy Bindi. Ho soltanto illustrato le attività che abbiamo cominciato a svolgere con il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone. Dal momento del mio insediamento nel giugno 2013, chiesi all’allora ministro dell’Economia di mandare la Finanza a controllare la contabilità dei cinque anni della precedente amministrazione. Saccomanni ci spedì i suoi tecnici che per quattro mesi lavorarono sulle carte nei nostri uffici. Ho riferito alla Bindi e ai commissari quanto pronunciato da Pignatone nella sua audizione e cioè – conclude Marino – che la mafia era in posizione di vertici ai tempi di Alemanno mentre non lo era quando ci siamo insediati noi“.
18 dicembre 2014