“Roma non è la città storica, ma una città di 3 milioni di abitanti di cui circa 2,7 milioni abitano fuori dalle Mura Aureliane. Noi dobbiamo preoccuparci, in questo 2015, delle nostre periferie. Abbiamo già iniziato a farlo dal mese di novembre 2014 cambiando l’illuminazione a partire dalle nostre periferie che adesso hanno in molti casi l’illuminazione al led. Ma il progetto che riguarda 200mila punti di illuminazione va completato“. A dirlo in una intervista a Rainews24 il sindaco di Roma Ignazio Marino.
Poi li sindaco torna sulla rimozione dei sampietrini in alcune strade ad alto scorrimento per portarli in spazi pedonali in periferia ha aggiunto: “Vogliamo che questi sampietrini esistano anche in aree pedonali, in nuove centralità, come Tor Sapienza. Nel cambiare le luci elettriche abbiamo voluto iniziare proprio con l’illuminazione e luoghi come Tor Sapienza“. E continua: “E’ importante che Roma faccia parlare di sè perché questa è la città eterna, è la capitale del pianeta. E parlare di sampietrini significa anche parlare di progetti urbani. Attraversando Via Nazionale ci si rende conto che quella via, ristrutturata pochi anni fa con i sampietrini, non è più la strada di pedoni e carrozze, ma è una strada dove passano ogni ora centinaia di mezzi molto pesanti per cui dopo solo pochi anni bisognerebbe rimettere in sesto di nuovo quei sampietrini. In luoghi ad alta percorrenza vogliamo mettere del catrame moderno, innovativo, miscelato con il pulviscolo di pneumatici usati, per avere maggiore aderenza, maggiore sicurezza per moto e motorini e una diminuzione significativa dell’inquinamento acustico“. E Marino si dice d’accordo con la posizione del presidente del Fai Andrea Carandini (secondo cui “un conto è il vecchio centro storico dove il sampietrino è d’obbligo, mentre si può discutere sul sampietrino nelle zone umbertine che per darsi una patina di antico hanno accolto il sampietrino“): “Le sue parole ripercorrono quanto è stato discusso in giunta anche ieri. In quelle aree storiche dove i sampietrini sono un carattere distintivo, irrinunciabile, lì li avremo e dobbiamo curarli meglio“.
31 dicembre 2014
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