La Costa Concordia è stata una nave da crociera della Coste Crociere, una delle più grandi della flotta da 2006 al 2012, conosciuta soprattutto a causa del naufragio del 13 gennaio 2012. Il nome rimanda all’unità fra le varie nazioni dell’Unione Europea e proprio per sottolineare questo elemento i 13 ponti dei quali era dotata portavano i nomi degli Stati membri. Costruita da Fincantieri, è stata varata il 2 settembre 2005 e il primo viaggio risale al 9 luglio 2006.
Un centro benessere (il più grande su una nave), cinque ristoranti, 13 bar, quattro piscine salate (due coperte), cinque vasche idromassaggio, un campo polisportivo, un percorso jogging, discoteca, sala da ballo, teatro, videogiochi, casa da gioco e cinema 4D erano gli ambienti a disposizione dei passeggeri della Costa Concordia, che vantava 1.500 cabine, di cui 505 con balcone privato.
L’incidente del 13 gennaio non è stato il primo che ha colpito la nave, ma ovviamente è quello più conosciuto: erano le 21.45 quando la nave ha colpito uno degli scogli de Le scole, a 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio, e ha causato uno squarcio di oltre 50 metri sul lato sinistro. Un forte sbandamento e l’arenamento sullo scalino del basso fondale sono state le conseguenze immediate. Un incidente causato per poter praticare la manovra di passaggio ravvicinato, l’inchino, sotto l’Isola, e che, secondo Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, era stato previsto prima ancora della partenza.
L’impatto con lo scoglio ha subito danneggiato i motori elettrici e i generatori e questo ha portato a un primo blackout a bordo della nave. In seguito si sono allagati vari compartimenti e il quadro elettrico principale è stato completamente sommerso. In poco tempo la nave, che era stata progettata per restare a galla con due compartimenti contigui allagati, è risultata totalmente ingovernabile e questo per l’estensione del danno e per la rapidità di allagamento di due compartimenti, il 4 e il 7, che hanno impedito ogni misura di controllo.
Dalle 21.54 alle 22.05 i passeggeri della Costa Concordia sono stati tenuti all’oscuro della gravità della situazione e sono stati informati di un solo problema ai generatori elettrici. Stessa cosa è avvenuta con la Capitaneria di Porto di Livorno, che alle 22.13 è stata informata del blackout e non dello squarcio e del conseguente allagamento. Schettino ha menzionato lo stato della situazione a Roberto Ferrarini, il Fleet Crisis Coordinator della Costa Crociere, alle 22.17, affermando l’allagamento di soli due compartimenti. La richiesta dell’invio di rimorchiatori è avvenuta vari minuti dopo.
Solo alle 22.36 i passeggeri sono stati richiamati e fatti riunire per seguire le istruzioni del’equipaggio, che minuti dopo ha chiesto anche di indossare i salvagenti. I primi ad effettuare soccorso sono stati proprio gli abitanti dell’Isola del Giglio. Il comandante Schettino e altri ufficiali sono saliti a bordo della lancia numero 1 prima ancora che le operazioni di salvataggio dei passeggeri fossero portate a termine. Nel frattempo in molti si sono gettati in mare e hanno raggiunto la riva a nuoto o sono stati portati da altre lance tornate indietro, ma altre persone che si trovavano sul lato sinistro della Costa Concordia si sono dovute spostare su un altro lato per poter essere soccorse. A guidarle c’era Lorenzo Barabba, il direttore dei servizi alberghieri, che, dopo aver cercato di percorrere il corridoio trasversale, si è reso conto di dover tornare indietro. Le operazioni di evacuazione non sono state affatto semplici e al termine della notte sono state accertate 30 vittime e due dispersi.
L’incidente della Costa Concordia ha fatto temere un possibile disastro ambientale a causa delle 2.400 tonnellate di olio combustibile presente nei serbatoi della nave, ma il timore non è diventato realtà. Nel settembre del 2013 è iniziata la fase di raddrizzamento della nave e le operazioni per far nuovamente galleggiare la Costa Concordia sono terminati il 23 luglio 2014. Quattro giorni dopo la nave è arrivata al porto di Genova pronta per lo smantellamento.
Dopo l’incidente, il Comandante Schettino e il primo ufficiale Ciro Ambrosio sono stati arrestati e accusati di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo. In seguito Schettino ha ottenuto i domiciliari e ha chiesto il patteggiamento, che è stato rifiutato, ma solo nel gennaio del 2015 si concluderà la fase dibattimentale del processo .
13 gennaio 2015