Arrestato poliziotto a Primavalle legato al clan Crea dell’Ndrangheta, i cui componenti sono stati posti in arresto nelle ore mattutine di oggi 25 marzo. Dunque, il bilancio totale della operazione condotta dalla Squadra Mobile di Roma arriva a 7 arresti. Secondo ulteriori indagini svolte dalla Polizia, ad essere coinvolto nell’Ndrangheta tra i membri del clan Crea di Primavallevi è anche un poliziotto. Questo deve rispondere alle accuse di intromissione nel sistema di indagine Interforze Sdi, di abuso di potere e di violazione ai dovere inerenti al servizio, in quanto ha provveduto a raccogliere informazioni riguardo le indagini nei confronti dell’organizzazione criminale coinvolta. Accuse aggravate dal concorso esterno in associazione mafiosa.
Ricapitolando brevemente gli arresti sono stati eseguiti dallaSquadra Mobile della Questura di Roma, una volta emessa dal gip del Tribunale di Roma una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di, inizialmente, sei membri della famiglia del clan Crea di Primavalle, sotto la richiesta della Locale Direzione Distrettuale Antimafia. Ciò in virtù del fatto che si tratti di una organizzazione a stampo mafioso, operante nell’Ndrangheta in varie ramificazioni operative sia in Calabria sia a Roma, in particolare nel quartiere periferico di Primavalle, detenendo il controllo illecito di vari attività sul territorio.
A finire in manette sono stati: Enrico Rocco Crea, originario del paese di Stilo, in provincia di Reggio Calabria, dell’età di 57 anni; Massimiliano Crea, cittadino romano, dell’età di 44 anni,Mario Crea, anche lui romano, dell’età di 27 anni, Mirko Bava, originario di Soverato, in provincia di Catanzaro, dell’età di 22 anni,Marco Pisani, altro romano di 47 anni, Sebastiano Cossu, originario di Oliena, in provincia di Sassari, dell’età di 54 anni e infine Valter Mancini, altro cittadino romano di 50 anni.
Questa organizzazione criminale del clan Crea aveva prescelto come postazione per le riunioni un bar, nella zona di Primavalle. Questa famiglia, originaria appunto di Reggio Calabria, del paese di Stilo, precisamente al centro dell’Alto Ionio reggino, situato tra i Comuni di Monasterace e Guardavalle, si è insediata aRoma da ormai diversi anni, a seguito di competizioni violente instauratesi tra le diverse famiglie dell’Ndrangheta calabrese, come quella denominata la “faida dei boschi“. Questa è stata protagonista dell’uccisione di all’incirca una decina di vittime dei clan contrastanti. In virtù di queste grandi ostilità che intercorrono tra le differenti organizzazioni mafiose, la famiglia Crea decise di imporsi altrove, prediligendo la Capitale. Tutto iniziò nei primi mesi degli anni 2000, nei quali i Fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, ossia i cugini di coloro che sono stati arrestati questa mattina, scapparono dai costanti conflitti mafiosi con i Gallace – Novella, rifugiandosi nella città di Torino. Successivamente, i due avventurieri dell’Ndrangheta nella data dell’8 giugno 2011 furono posti in manette, con l’accusa di reato di associazione a carattere mafioso, durante l’operazione Minotauro.
Le indagini investigative hanno permesso di ricostruire le dinamiche legate alla famiglia Crea. Infatti, un collaboratore di Giustizia, Gianni Cretarola, ha rivelato agli agenti di Polizia tutta la struttura criminale dei Crea, con le relative reti operative mafiose, attive proprio all’interno della città di Roma. Cretarola ha provveduto a fornire informazioni particolarmente dettagliate, in quanto fu il responsabile dell’omicidio di Vincenzo Femia. In seguito, Enrico Rocco Crea, uno di quelli arrestati oggi, durante gli interrogatori avvenuti in carcere ha riferito ulteriori disposizioni esecutive sul resto del gruppo.
Dunque, al momento è stato arrestato anche un poliziotto legato al clan Crea dell’Ndrangheta di Primavalle.
Vedi anche: “Arrestato il boss di Primavalle appartenente all’Ndrangheta”
di Erika Lo Magro