Nato a Catania nel 1965, Salvatore Crisafulli lavorava presso la ASL, allo sportello per le pratiche ai disabili. L’11 settembre del 2003 era su uno scooter insieme al figlio di 13 anni, doveva accompagnarlo a scuola per poi recarsi a lavoro. Quel giorno il mezzo su cui viaggiavano padre e figlio fu travolto da un furgone gelati. In seguito all’incidente Salvatore rimase in coma vegetativo per due lunghissimi anni, mentre il figlio si risvegliò dopo una settimana. Un coma decretato dalla scienza medica, ma in realtà Salvatore si era risvegliato già circa 8 mesi dopo. Purtroppo nessuno se ne accorse finché l’uomo non diede segni visibili a medici e ai parenti che gli erano sempre accanto. Nessuno avrebbe mai immaginato che dopo due anni sarebbe potuto uscire dallo stato di coma vegetativo, ma il culmine dello stupore lo si ebbe nel momento in cui, tramite un trasmettitore collegato allo schermo di un pc, Salvatore Crisafulli iniziò a “raccontare” quello che aveva vissuto, imprigionato nel suo stesso corpo. Al risveglio dal coma gli fu diagnosticata la sindrome locked-in, ma la voglia immensa di vivere di Salvatore Crisafulli ha fatto sì che fino alla sua morte, avvenuta il 21 febbraio del 2013 per arresto cardiaco, quest’uomo abbia cercato in tutti i modi possibili di comunicare a tutti quello che aveva vissuto e stava vivendo. Grazie anche all’aiuto di Tamara Ferrari e del fratello, Pietro Crisafulli, dal suo letto e al pc Salvatore ha scritto un libro, “Con gli occhi sbarrati“, pubblicato nel 2006. Oggi, a due anni dalla scomparsa di Salvatore, esiste una onlus fondata per sua volontà: Sicilia Risvegli Onlus. Pietro Crisafulli non ha mai abbandonato suo fratello, neanche quando tutti non lasciavano alcuna speranza. La lotta di Salvatore è sempre stata altruistica: non voleva dare voce solo al suo caso, ma aiutare chiunque vivesse in condizioni simili alla sua. Oggi, nonostante Salvatore Crisafulli non ci sia più, la sua battaglia continua e presto la sua storia diverrà un film. Abbiamo voluto che a parlarne fosse direttamente chi più di tutti ha vissuto sulla sua pelle il dramma di Salvatore, suo fratello Pietro. Non ha mai abbandonato Salvatore, ha perfino perso il lavoro pur di seguirlo in tutti gli spostamenti da un ospedale a un consulto medico, in Italia come all’estero. Un amore incondizionato, che ancora oggi si avverte attraverso le sue parole.
Signor Pietro ci può parlare di Salvatore e cosa ha vissuto dopo l’incidente?
“Salvatore lavorava allo sportello che si occupava degli ausili ai disabili. Un’assurda coincidenza, perché poi quegli ausili sono serviti a lui. Era una persona speciale, cercava sempre di aiutare tutti. Lo ha fatto anche dopo l’incidente. La pubblicazione del libro l’ha voluta fortemente, affinché i proventi aiutassero Sicilia Risvegli Onlus. Gli è costato molto raccontare quello che aveva vissuto. Ad Arezzo, durante un ricovero, gli fu prescritto il comunicatore visivo. Non fu una cosa semplice, anzi. Con grandissima difficoltà, giorno dopo giorno, lettera dopo lettera, Salvatore imparò a scrivere. Allucinante quello che scriveva con enorme difficoltà. Salvatore era imprigionato nel suo stesso corpo e più ci comunicava quello che in quegli otto mesi aveva sentito, nonostante tutti i medici avessero continuato a specificare che non era cosciente, più diventava straziante quello che scriveva. Si ricordava che con un camper l’avevamo portato in Austria da un grande luminare che si occupava di coma. Li arrivò la sentenza definitiva: secondo la scienza medica Salvatore era in stato vegetativo permanente, non poteva assolutamente comprendere nulla di quanto gli accadeva intorno. E invece mio fratello capiva e piangeva, perché l’unico modo che aveva per ‘comunicare’ erano le lacrime. Ovviamente questo lo disse dopo due anni, anche attraverso il libro. Una storia molto forte. “Con gli occhi sbarrati” fu citato anche da Berlusconi in una conferenza stampa, per evitare la morte di Eluana Englaro, cercando di motivare il decreto legge attraverso l’esempio di Salvatore“.
Qui il video in cui Silvio Berlusconi consiglia la lettura del Libro Con Gli Occhi Sbarrati.
Lei gli è stato sempre vicino. Ha sacrificato tutto per lui. Ma la famiglia di Salvatore?
“La sua famiglia fu scioccata da questa enorme tragedia. Non voglio parlare a nome di altri, ma vi assicuro che, con l’esperienza acquisita durante tutti questi anni, non è sempre facile per i parenti prossimi riuscire ad accettare le condizioni in cui versa la persona a te cara. Visto che la moglie non riuscì a reagire a questa sofferenza, trovai normalissimo occuparmene io. Del resto con Salvatore ho sempre avuto un rapporto molto particolare: siamo cresciuti insieme in collegio e siamo sempre stati legatissimi. Inoltre la moglie aveva anche i figli da accudire. Non bisogna mai giudicare le cose dal di fuori. Ci sono eventi personali che devono rimanere tali, a mio parere. Io non ho mai abbandonato Salvatore, era la mia vita. Facevo l’autista prima del suo incidente, consegnavo farmaci alle farmacie e ospedali. Per aiutarlo misi da parte tutto, perdendo anche il lavoro, ma non me ne sono mai pentito“.
Parliamo del film. “Ho voglia di vivere” è il titolo. Come è nata questa idea e perché?
“Innanzitutto ci terrei a specificare che l’intento primario, nel momento in cui riusciremo a realizzare il film, è quello di creare in Sicilia un centro di assistenza e recupero per le persone in coma vegetativo. Attualmente i costi che devono sostenere le famiglie per assistere un paziente in condizioni simili a quelle vissute da mio fratello sono esorbitanti. Il centro più ‘vicino’ è a Bologna, ma non è accettabile che nel 2015 in Italia non possa esserci un posto adeguato, con attrezzature e personale abilitato, in cui si possa accogliere degnamente chi ha subìto determinati traumi. Alcuni mesi prima che mio fratello morisse, Riccardo e Marco Di Gerlando– due giovani sanremesi che hanno letto il libro di mio fratello – donarono a Salvatore la sceneggiatura per il film. Purtroppo Salvatore non è riuscito a vedere realizzato questo progetto a cui teneva molto, ma io ho voluto (insieme alla onlus) che si andasse avanti. L’intento è anche quello di riuscire ad attirare l’attenzione sui casi dove le istituzioni non sembrano volerci arrivare“.
https://www.youtube.com/watch?v=LVoDsTVsqjM
“Sicilia Risvegli Onlus si è impegnata in prima persona. E’ tutto auto finanziato. I soldi arrivano da donatori, spesso proprio dalle stesse famiglie di chi vive queste problematiche. Non è stato e non sarà un cammino facile, ma noi non ci siamo mai arresi, proprio come Salvatore. Sappiamo benissimo che è un progetto ambizioso ma vogliamo farlo. Abbiamo chiesto aiuto in varie occasioni, di cui l’ultima è stata la serata dedicata ai due anni dalla morte di mio fratello. Il 21 febbraio scorso c’è stato il Memorial Salvatore Crisafulli, durante il quale si sono esibiti alcuni artisti, si è cercato di raccogliere ulteriori fondi per il film e ci sono stati anche altri provini per attori che prenderanno parte alla storia“. Parliamo del cast. Può già anticiparci qualche nome? “Il film dovrebbe iniziare a maggio e il cast non è ancora completo. Per adesso c’è Costantino Comito che interpreterà Salvatore, Alfredo Li Bassi che sarà Marcello (un altro mio fratello), Francesco Murabito è un socio fondatore di Sicilia Risvegli nonché vice presidente e interpreterà uno dei tanti medici che vennero a contatto con Salvatore. Nei panni di mia madre Angela, la quale non ha mollato mai come noi, ci sarà Guia Jelo. Io interpreterò me stesso“.
https://www.youtube.com/watch?v=JH4thqcoIsk
Non sarà facile rivivere di nuovo tutto il calvario, sebbene sia un film. Come si sente a riguardo?
“Non credo che sarà una passeggiata ma del resto siamo stati tutti d’accordo: nessuno potrebbe interpretare me, che ho dentro un insieme di emozioni difficili da trasmettere. Vorrà dire che imparerò come si deve stare davanti a una macchina da presa. Non rinuncio, voglio farlo“.
La regia e le location?
“Il nome del regista (in realtà forse saranno in due) è ancora top secret per adesso. Dobbiamo valutare molte cose e prestare molta attenzione, perché molto probabilmente il film sarà distribuito nelle scuole. Pertanto non vogliamo sbagliare. I luoghi in cui si girerà sono per la maggior parte in Sicilia (soprattutto a Catania), poi a Roma, in Toscana e in Austria. Cercheremo di ricostruire con dei flashback sia la gioventù di Salvatore che il periodo durante il quale ha vissuto prigioniero del suo corpo. Sarà tutto il più realistico possibile. Anche per questo vedrete come uno dei protagonisti il mio stesso figlio, Marcello, che è un disabile realmente“.
Alla luce del fatto che vi auto finanziate, vorrebbe aggiungere qualcosa?
“Noi non abbiamo coinvolto le istituzioni proprio per il timore di essere fraintesi. Ho già descritto lo scopo per cui si girerà questo film, pertanto non chiedo nulla che non abbia già fatto fino a oggi: collaborazione. Un film che costerà intorno ai 50.000€ non è facile da realizzare. Chiunque vorrà darci un aiuto sarà ben accetto. Nel caso ci sia qualcuno interessato, vorrei lasciare l’iban utile per le donazioni: BANCA INTESA SAN PAOLO IBAN: IT 97 U 03069 13800 100000004802 – INTESTATO A SICILIA RISVEGLI ONLUS. CAUSALE: FILM SALVATORE CRISAFULLI. Ringrazio Newsgo per avermi dato la possibilità di parlarne ancora e sempre più nel dettaglio“.
In realtà siamo noi a dover ringraziare il Sig. Pietro. La storia della vita di Salvatore Crisafulli merita di essere raccontata, perché è un inno alla vita. Non è facile immaginare quello che possono aver provato i familiari di Salvatore o di quanti vivono situazioni simili. Speriamo, attraverso questo articolo, di riuscire a smuovere un po’ gli animi. Se siete attori, professionisti del settore et similia, sappiate che potreste dare il vostro contributo per una nobile causa. Allo stesso modo vorremo invitare ristoratori e operatori nel settore alberghiero a mettersi a disposizione per alleggerire almeno le spese che si dovranno sostenere per il vitto e l’alloggio di quanti si dovranno spostare in Sicilia per lavorare al film, o anche a Roma, in Toscana o in Austria.
Cliccando qui potrete accedere direttamente alla pagina di Sicilia Risvegli Onlus. In attesa di vedere realizzato “Ho voglia di vivere”, la storia della vita di Salvatore Crisafulli, ci auguriamo che in molti colgano l’occasione per fare del bene.
di Ester V.
Nuovo casting per il film dedicato a Salvatore Crisafulli, “Ho voglia di vivere” - newsgo
31 Gennaio 2017 @ 13:30
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