La famiglia Rampi sta vivendo un nuovo dolore a distanza di quasi 34 anni esatti da quello che è passato alla storia come l’incidente di Vermicino. Riccardo Rampi, fratello di Alfredino, è morto quattro sere fa, sabato 16 maggio 2015, a soli 36 anni mentre partecipava a un addio al celibato in discoteca. L’uomo lavorava come impiegato e aveva due figli e si è sentito male all’improvviso mentre brindava alle future nozze di un amico.
Come raccontato dai testimoni a Il Messaggero, il malore ha preso tutti alla sprovvista, tanto che Riccardo Rampi si è allontanato dal gruppo di amici, ma la gravità del fatto non è stata capita subito. Il 36 enne ha cercato l’uscita del locale, ma è poi caduto una volta raggiunto l’ingresso. L’ambulanza è giunta sul posto poco dopo e il trasporto al vicino ospedale Sant’Eugenio è stato immediato, purtroppo il cuore di Rampi non si è più ripreso, nonostante l’utilizzo di un defibrillatore.
La discoteca è stata chiusa in segno di lutto: dai primi esami dell’autopsia sembra che la morte sia stata causata da un infarto e da alcune indiscrezioni pare che nelle tasche dell’uomo fosse presente della cocaina. Il caso di Alfredino Rampi scosse l’opinione pubblica: la sera di mercoledì 10 giugno 1981, il piccolo di appena 6 anni cadde in un pozzo e furono vani i tentativi di salvarlo, anche da parte di semplici cittadini.
Le polemiche divamparono da subito a causa dei soccorsi gestiti male e dell’attenzione morbosa dei media, con una diretta Rai ininterrotta per ben 18 ore: Alfredino venne recuperato l’11 luglio successivo utilizzando azoto liquido introdotto nel pozzo.
lilly
20 Maggio 2015 @ 15:55
riguardo alla cocaina, se sono indiscrezioni vuol dire che la notizia non è certa. per quale motivo la scrivete? non basta il dolore della famiglia per questa ennesima tragedia? dovete aggiungerne un’altra?
Simone Ricci
20 Maggio 2015 @ 16:05
Buonasera,
comprendo il suo punto di vista, ma le indiscrezioni riguardano l’autopsia e gli esami tossicologici del Policlinico Gemelli: nessuno vuole aggiungere altre tragedie, si tratta di un semplice diritto di cronaca, la tristezza rimane la stessa anche senza il dettaglio della cocaina.
Cordiali saluti