“Padre Placido andava alla stazione per fare beneficenza, non è un pedofilo. Le foto? Non sapeva fossero minorenni”. Sono le parole di Sergio Ruperto, legale di Placido Greco, conosciuto come Don Dino, accusato coinvolto le”indagine sulla Baby prostituzione alla Stazione Termini.
“Ci andava a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni” ha spiegato il legale. Per quanto riguarda le foto, ha sostenuto che la prima volta era andato da lui un ragazzino a pregarlo di fargli delle foto che gli servivano per partecipare a un film porno. Il ragazzo era minorenne, ma lui non lo sapeva. Ha detto che a quell’età, 17-18 anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto”.
La Bibbia a luci rosse – “Non ha mai scritto una Bibbia, ha scritto alcune pagine a forma di romanzo. A luci rosse? Non lo so, scrivere era una sua passione. Ma il mio assistito nega fermamente di essere un pedofilo e sostiene di non aver mai avuto rapporti con minorenni dietro compenso”.
Arresti domiciliari – “Penso che gli arresti domiciliari possano essere sufficienti, non capisco l’applicazione di una misura così grave come la detenzione in carcere – ha detto ancora il legale -. Hanno trovato delle foto fatte con macchina digitale e altre immagini in una chiavetta usb. Immagini pedopornografiche va bene, ma questo non giustifica una misura così grave. Se ha intenzione di scusarsi con la chiesa e con i cattolici visto il suo ruolo di sacerdote? – conclude Ruperto – Per il momento non ne abbiamo parlato, magari poi approfondiremo anche questo”.
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