Giorgio Almirante, nato a Salsomaggiore Terme il 27 giugno 1914 e morto a Roma il 22 maggio 1988, è stato un politico italiano, fondatore e segretario del Movimento Sociale Italiano. Nato in una famiglia del Molise aristocratica, il padre era attore e direttore di scena (come altri parenti) e questo portò il piccolo Giorgio Almirante a diversi trasferimenti prima di stabilirsi prima a Torino e poi definitivamente a Roma. A Torino frequentò il Liceo Classico e iniziò a collaborare con Il Tevere, quotidiano fascista che gli diede spazio per pubblicizzare le diverse attività dei giovani fascisti. Negli anni maturò un senso di lealtà nei confronti del fascismo e del Duce e nel frattempo, dopo la chiusura de Il Tevere (1943), del quale era caporedattore, iniziò a collaborare anche con La difesa della Razza. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale diventò corrispondente di guerra e partì per la Libia e proprio l’ guadagnò la sua croce al merito di guerra.
Ma nel 1943 venne firmato l’armistizio reso noto l’8 settembre e allora Giorgio Almirante aderì alla Repubblica Sociale Italiana, quella guidata da Mussolini per volere dei tedeschi, e prima si arruolò nella Guardia Nazionale, poi divenne capo di Gabinetto del Ministro. Nel 1944 abbandonò la carica e partì nelle spedizioni antipartigiane. Dopo la Liberazione entrò nel territorio italiano in clandestinità e vi rimase per un anno. In seguito Giorgio Almirante partecipò alla fondazione dei Fasci di Azione Rivoluzionaria, iniziò a scrivere per il settimanale Rivolta Ideale, partecipò alla prima fondazione del Movimento italiano di unità sociale (Mius) e il 26 dicembre 1946 partecipò all’incontro che portò alla costituzione del Movimento Sociale Italiano (MSI), del quale fu segretario dal 1947 al 1950.
Diversi i disordini che si verificarono durante alcuni suoi comizi a Roma e per questo fu accusato di apologia al fascismo e condannato a un anno di confino (che poi non scontò). Dovette abbandonare l’insegnamento, ma ottenne dei successi alle elezioni del 1948. Tuttavia nel 1950 De Marsanich divenne nuovo segretario, due anni dopo conobbe Assunta Stramandinoli (con lei ebbe la figlia Giuliana dè Medici), sua futura moglie (seconda moglie dato che prima sposò Gabriella Magnatti, con cui ebbe la figlia Rita), e nel 1954 perse ancora la segreteria con Arturo Michelini. Quando Tambroni, democratico alla guida del governo, fu costretto a dimettersi, morì ogni possibilità di governare per la destra e il MSI fu emarginato. A quel punto Giorgio Almirante non si diede per vinto e dopo la morte di Michelini diventò segretario del partito, carica mantenuta fino al 1987.
Cercò di far emergere il MSI e alle elezioni del 1972 ottenne il 9%. Il suo lavorò non fu abbastanza e lo stesso anno la Procura di Milano chiese di poter procedere contro di lui, reo di aver ricostituito il partito fascista. Con la discussione della legge sul divorzio entrò in contrasto con il partito perché lui sarebbe stato favorevole, ma la maggioranza del partito no e per questo si schierò tra gli oppositori. Poco dopo ci fu la scissione del partito e la Democrazia Nazionale nacque come alternativa guidata dallo stesso Giorgio Almirante, che negli anni Ottanta cercò di portare avanti battaglie per le riforme istituzionali e per la modifica della legge sull’aborto e per il cambiamento del sistema politico nazionale. Nel 1987 nominò il suo successore: Gianfranco Fini.
La mattina del 22 maggio 1988 morì a Roma a causa di un’emorragia cerebrale. Da tempo le sue condizioni di salute erano precarie e dopo un intervento le sue condizioni si aggravarono. Il funerale si tenn nella chiesa Sant’Agnese in Agone insieme a quello di Pino Romualdi, altro leader missino morto un giorno prima. Migliaia di persone parteciparono e tra questi anche esponenti del Partito Comunista. Successivamente fu sepolto nel Cimitero del Verano.