Ogni giorno che passa sono sempre più convinto che l’unica soluzione per dire basta a questa situazione sia sottoscrivere e far approvare la nostra delibera d’iniziativa popolare con la quale chiediamo la chiusura definitiva di tutti i campi rom.
Così Federico Rocca responsabile romano enti locali Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, primo firmatario della delibera.
Le falsità dette ieri a Ballarò dal commissario romano del PD Matteo Orfini, dimostrano la loro malafede e soprattutto una grande ignoranza sull’argomento. Affermare che il PD a Roma sta chiudendo i campi nomadi aperti da Alemanno e Maroni è una castroneria che non meriterebbe neanche una risposta. Tutti i campi presenti a Roma sia quelli regolari sia quelli tollerati sono sorti minimo 10 anni fa, anzi, come confermato dai tanti rom intervistati in questi giorni in diverse in trasmissioni, molti sono qui dagli anni 80 e 90, quindi i campi sono sorti e si sono stabilizzati con le giunte di centro sinistra. Orfini prima di fare certe affermazioni si documenti. A oggi non ci risulta nessun campo chiuso dall’amministrazione Marino, semmai il contrario. I campi regolari 8 erano e 8 sono rimasti, i tollerati da 3 della precedente amministrazione sono passati a 11, mentre i centri di raccolta erano 3 e sono diventati 5.
Solo per i cosiddetti villaggi della solidarietà sono stati spesi lo scorso anno 23 mln di euro ai quali dobbiamo aggiungere 3.245.000 € per la scolarizzazione. I minori aventi diritto sono 2112, ma i frequentatori effettivi sono poco più di 600 ossia il 30%.
Orfini si appunti anche questi dati così nella prossima trasmissione eviterà di dire bugie e fare brutte figure: nel 2014, gestione Marino, il Comune di Roma ha speso 8 milioni di euro, il 30% in più dell’anno precedente, per 242 famiglie rom ospitate nei cosiddetti centri di raccolta nomadi, per una spesa annua di 33mila euro a famiglia. Per la quasi totalità i fondi sono stati assegnati a enti e cooperative tramite affidamento diretto e senza bando pubblico e questo la dice lunga sul fatto che Marino e il PD abbiamo cambiato sistema.
Ai 3 centri di raccolta: il centro di via Salaria, quello di via Amarilli e il Best House Rom, che ospitano circa 900 si sono aggiunte altre 4 strutture (via San Cipirello, via di Torre Morena, via Toraldo e l’ex Fiera di Roma) in cui risiedono circa 300 rom.
Quindi Orfini di cosa parla? Ma soprattutto quando la smetteranno di mentire ai romani e inizieranno a fare qualcosa di concreto? E’ offensivo per i cittadini continuare ad ascoltare certe dichiarazioni – prosegue Rocca – e al tempo stesso riscontrare l’immobilismo di quest’amministrazione che ha anche tolto la vigilanza nei campi, così da lasciare più margine di manovra ai residenti. Solo nel 2013 fino a metà 2014 ossia fino a quando Marino non tolse il servizio di vigilanza nei villaggi attrezzati, gli 80 operatori avevano fatto 3198 segnalazioni a Roma Capitale e alle autorità compenti. Ora è una pacchia.
Fino a pochi giorni fa, ossia prima della tragica morte della signora Corazon, Marino e la Danese parlavano di dare le case popolari e il buono casa ai rom, nonché di impiegarli nella raccolta differenziata, ora sono in evidente imbarazzo tanto da arrivare a dire che i campi nomadi a Roma li ha portati la destra. Mi spiace ma una falsità di questa natura non si sentiva da quando qualcuno osò dire che Cristo è morto di freddo. Mi sia concesso di rispondere con una battuta a quest’affermazione, anche se la migliore risposta ai veri responsabili di questa situazione trentennale sono i numeri e i dati citati che nessuno può smentire.
La nostra delibera per la chiusura definitiva di tutti i campi rom – conclude Rocca – il regolamento vero e serio che proponiamo per stabilire i criteri di come si può soggiornare nella città di Roma e soprattutto i controlli su chi ha diritto a stare o no in Italia, sono la soluzione al problema, tutto il resto è inutile e continuerà a far proliferare l’attuale situazione.
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