Uccise e rapinò un uomo al Portuense: la Polizia ha rintracciato l’assassino, un 26 enne romeno, che aveva fatto perdere le proprie tracce
Più di due anni e mezzo di indagini hanno consentito alla Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma di arrestare un 26 enne di nazionalità romena, accusato dell’omicidio e della rapina ai danni di Michelangelo Salpietro, 59 enne ucciso nella sua abitazione di via Portuense 407.
I fatti risalgono al 26 luglio 2013 quando Salpietro fu ritrovato senza vita in casa, con le mani legate, seminudo e percosso con violenza. La vittima, direttore dell’archivio storico dei Cavalieri del Lavoro, era morto due giorni prima e l’autopsia consentì di scoprire anche alcune fratture.
Il decesso sopraggiunse verosimilmente per i problemi respiratori del 59 enne, peggiorati dalle lesioni al capo in seguito a una violente aggressione. Il 26 enne era solito frequentare l’abitazione al Portuense: gli indizi di colpevolezza sono stati raccolti grazie a intercettazioni telefoniche e ai racconti dei testimoni.
L’assassino avrebbe immobilizzato la vittima, rubato due cellulari, un orologio, una collana d’oro e soldi, poi avrebbe cominciato a percuotere Salpietro che era riuscito a liberarsi. Dopo l’omicidio aveva fatto perdere le sue tracce, tornando in Romania e raccontando ad alcune persone quanto avvenuto. Dopo il trasferimento in Germania, ad Amburgo, è stato ottenuto il mandato di arresto europeo fino all’individuazione dei giorni scorsi.