Quattro mesi fa Virginia Raggi ha iniziato il suo mandato in Campidoglio e oggi, in un’intervista pubblicata da La Repubblica ha commentato quanto avvenuto dal giorno del suo insediamento, non tralasciando le difficoltà incontrate:
“Anche se non sono stata perfetta in tutto, qualche sbavatura è stata necessaria per capire e migliorare. Noi abbiamo arato un terreno e cominciato a seminare, le prime piantine si vedono già nascere. Obiettivi? Ne ho tre su cui mi sono concentrata: trasporti, rifiuti e trasparenza. La situazione dei trasporti a Roma è disastrosa e la prima urgenza è cominciare a garantire un servizio degno: mezzi così vecchi e usurati che non si possono riparare, per questo abbiamo preso 150 autobus nuovi in leasing. La Metro C, la più nuova, ha un problema di disallineamento dei binari che distrugge subito le ruote, qui bisogna fare lavori e manutenzione. I mini autobus elettrici per il centro acquistati e mai usati, per problemi alle batterie e al telaio, non sono utilizzabili e vanno sostituiti, ma bisogna anche trovare chi ha sbagliato, colpire chi è responsabile di questo sfascio“.
AMA – “Ho trovato una società che sembrava portata volutamente al collasso, l’Ama era completamente paralizzata e dopo la chiusura di Malagrotta nessuno ha mai pensato a delle alternative. Oggi Ama si occupa solo della parte più onerosa, quella della raccolta dei rifiuti, e paga dei privati per lavorazione, smaltimento e rivendita. Vogliamo chiudere il ciclo dei rifiuti, far sì che Ama si occupi di tutta la filiera anche nelle parti che possono essere remunerative. E poi rimettere in funzione i due impianti di Salario e Rocca Cencia. Abbiamo bloccato tutto, ripulito le vasche e stiamo facendo manutenzione. A breve si ripartirà“.
PUBBLICO VS PRIVATO – “C’è un disegno fatto sulla testa dei cittadini: il pubblico funziona male se viene messo in condizione di funzionare male. Quando si smette di far manutenzione agli autobus ad un certo punto il servizio si blocca, ma bisognerebbe chiedersi come mai nel tempo Ama e Atac, che dovevano essere due società modello, sono state abbandonate. Forse perché c’era la volontà di far vedere che il pubblico non era in grado di gestire per poi far subentrare i privati. E quello che stanno facendo in Parlamento per Atac ne è la prova provata“.
AUDIT DEBITO – “Lo stiamo facendo con il nuovo assessore, il vecchio non l’aveva fatto, si stava concentrando su altri aspetti, per esempio ha trovato i 18 milioni per evitare la paralisi della metro A. Con Tronca erano stati stanziati 58 milioni per Atac ma ad un certo punto questi soldi sono spariti dal bilancio. Devono essere stati dirottati da altre parti ma non abbiamo ancora capito dove“.