Ieri a San Basilio, zona periferica di Roma, diversi abitanti delle case popolari hanno impedito a una famiglia marocchina (marito, moglie e tre figli) di entrare nella casa che le era stata assegnata e per evitare che la situazione degenerasse è stato necessario l’intervento della polizia. “Qui non vogliamo negri. Tornate a casa col gommone”. Questa la spiegazione di alcuni, mentre altri hanno aggiunto che anche se fosse stata un’altra famiglia italiana avrebbero impedito l’accesso in quanto la casa è occupata da un uomo che altrimenti vivrebbe in un camper. Cinque persone denunciate e una famiglia impaurita che ha deciso di rinunciare all’abitazione è il resoconto finale di una vicenda che è stata commentata anche dal Campidoglio:
“Quanto è avvenutonel quartiere San Basilio è inaccettabile. Chi come noi opera ogni giorno per la legalità e per i diritti si schiera con chi rispetta le regole, non con chi vuole imporsi attraverso la prepotenza e la violenza. La vicenda rappresenta un episodio di profondo degrado morale e civile, una grande sconfitta per la nostra città. Ci attiveremo perché la legalità venga garantita, anche in questo caso”. È quanto dichiarano l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Laura Baldassarre, e l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Andrea Mazzillo.
“È stato vergognoso – continuano gli assessori – dover assistere alla scena di tre bambini in lacrime e di una famiglia che ha diritto a un alloggio popolare cacciata via dopo aver ricevuto ripetute minacce da un gruppo di residenti. La nostra amministrazione sta lavorando duramente sullo scorrimento delle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi, per rispondere alle esigenze di chi è senza casa. Allo stesso modo è impegnata nell’affrontare la questione delle occupazioni abusive: l’intenzione è di ristabilire la legalità e, allo stesso tempo, analizzare caso per caso le situazioni per tutelare chi è in condizione di particolare disagio sociale”.
“In ogni caso – concludono Baldassare e Mazzillo – non possiamo tollerare ‘zone franche’ in cui il diritto viene scavalcato da forme organizzate di violenza e intimidazione”.