Roma, 29 ottobre – Il senatore democratico Stefano Esposito racconta in un’intervista al quotidiano Il Giornale, i retroscena del congresso del Pd a Torino, svoltosi la scorsa domenica, 27 ottobre. «Sono arrivato alle 10 per votare al mio circolo, quartiere Santa Rita. Mi metto in coda assieme a tanti anziani. Molti dovevano fare la tessera. A un certo punto, sento due signori che sbottano: ”Ma come, devo anche pagare?”. Escono. Incuriosito, li seguo. Girato l’angolo un tizio, iscritto al partito, dà 15 euro a ciascuno. Loro rientrano, si rimettono in coda, si iscrivono e votano. Domenica il mio circolo ha registrato 111 nuove iscrizioni, un quarto del totale». Uno scandalo, simile a quello che coinvolse qualche anno fa il Pdl, tanto criticato dal Partito Democratico. Eppure, pare che la solfa sia la stessa, che ci giriamo a sinistra oppure a destra.
Un fenomeno che, come spiega il senatore, sta prendendo piede in tutta Italia: «Sono stati cammellati militanti a Barriera di Milano e Vanchiglia. Ad Asti 220 nuovi tesserati, tutti albanesi. A Vercelli ha votato un tizio che due giorni prima su Facebook inneggiava a Mussolini. Si sono iscritti centinaia di Laqualunque». «Mi ripugna che il nuovo si affermi con i metodi che ho sempre combattuto. I vecchi militanti, quelli che hanno fatto la storia della sinistra con le feste dell’Unità e i volantinaggi, si allontanano. Perché impegnarsi se poi arrivano a frotte centinaia di nuovi iscritti che non sanno nemmeno che cos’è il Pd?».