Roma, 26 novemebre – L’organizzazione mondiale del commercio, il Wto (World Trade Organization) ha confermato il bando europeo sui prodotti derivati dalle varie specie foche e altri pinnipedi poiché si tratta di un divieto motivato da fini etici. Lo rende noto il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, che ricorda come le foche e i loro cuccioli e altre specie di pinnipedi vengano barbaramente trucidati per ottenerne pelli, pellicce, olio ed numerosi altri tipi di beni, oggetto di scambio internazionale.
La Norvegia, ma soprattuto il Canada – i Paesi più attivi nella caccia alle foche – erano ricorse al Wto sostenendo addirittura che lo Stop dell’UE fosse una misura discriminatoria nei confronti delle popolazioni artiche che vivono sui territori norvegese e canadese.
Dal canto suo, il Wto ha riconosciuto che il bando europeo rappresenta una violazione delle regole del commercio internazionale ma ha allo stesso tempo fissato un principio importantissimo. «Un principio secondo il quale – spiega Ferri – gli scambi internazionali e le leggi che li regolano non possono ignorare il peso che assumono le valutazioni e motivazioni di natura etica. Il pronunciamento del Wto apre quindi uno scenario decisamente interessante, soprattutto per quanti da anni si impegnano a favore di un commercio “cruelty free”, e potrebbe dare luogo, noi ce lo auguriamo, a un “effetto domino” anche per altri prodotti fabbricati causando il massacro di migliaia di animali.»
(Enpa)