Roma, 7 novembre – La dirigenza della Bce ha dimezzato i tassi di riferimento interbancario e il costo del denaro scende ai minimi storici. Con il nuovo taglio si è passati dallo 0,50 per cento allo 0,25 per cento e l’euro zona tocca i minimi storici, fin dall’introduzione dell’euro non si era mai arrivati a questo valore. Il dimezzamento non era previsto, ma è stato favorito dalla discesa dell’inflazione ad ottobre allo 0,7 per cento. Il precedente taglio dei tassi era stato fatto nel maggio scorso, ma se ne è reso necessario un altro per frenare l’inflazione e per scongiurare di conseguenza la deflazione.
Nonostante il costo del denaro sia sceso ulteriormente, si vedono i primi risultati sulle borse, che schizzano verso l’alto. Londra guadagna lo 0,44 per cento. A Milano l’indice Ftse Mib avanza dell’1 per cento per cento. Francoforte sale dell’1,25 per cento e Parigi dell’1,3 per cento Madrid cresce dell’1,79 per cento. Lo spread tra btp e bund tedesco invece scende a 241 punti e il rendimento del titolo decennale cala al 4,11 per cento. Mentre l’euro è in brusca discesa dopo il taglio dei tassi. L’altra faccia della medaglia è, come dicevamo, una diminuzione del costo del denaro. L’euro è arrivato a quota 1,335 sul dollaro rispetto a 1,3507 prima del taglio, con un calo dell’1 per cento. In calo anche sulla sterlina a 0,8312 da 0,841, ai minimi da gennaio