Roma, 6 novembre Nonostante gli incentivi e la crescita in tutta Europa, in Italia continuano a calare le vendite d’auto.
Dopo gli allarmi delle associazioni di categoria, lanciate ormai da mesi, arrivano i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti, per l’Italia i motori restano fermi almeno fino al 2014. Da anni il calo delle vendite nel settore automobilistico penalizza il nostro Paese, ma il 2013 segna il record negativo, con un calo delle immatricolazioni del 35 per cento.
Infatti con gli incentivi europei, sono molti gli Stati che hanno tirato un sospiro di sollievo, la Francia ha segnato un +2,6 per cento, mentre per la Spagna il futuro automobilistico è ancora più roseo con una crescita media del 34 per cento. Mentre in Italia non ci sono ordini, nè richieste di immatricolazione fino a fine 2013, il Ministero dei Trasporti ha ufficializzato un calo del 5 per cento solo ad ottobre.
La quota Fiat sul mercato ha perso più dell’otto per cento, vanno bene soltanto i modelli di lusso, con ordini però insufficienti a mantenere alta la produzione e l’occupazione. Proprio per il rischio di ulteriori licenziamenti in casa Marchionne, le associazioni di categoria hanno chiesto al Ministero dei Trasporti di aprire un tavolo di lavoro per capire come mai gli incentivi in Italia non hanno funzionato come negli altri Paesi e se il problema delle vendite è solo da attribuire alla crisi o anche alla scarsa scelta di nuovi modelli accattivanti e convenienti.