Roma, 8 novembre «Non siete ariane», queste sono state le ultime parole alla sua famiglia prima di massacrarla, solo la figlia più piccola è stata risparmiata. E’ finalmente arrivata la condanna e la verità per John Miller, 38 anni , di Garforth, nello West Yorkshire che nel 2011 uccise la compagnia e la sua bambina di otto anni, perché non erano ariane.
Una lunga storia di abusi, sia personali che non, per Miller, l’uomo infatti faceva un uso ripetuto di droghe, tra cui cannabis, cocaina e steroidi e riversava violenze psicologiche sulla sua famiglia, la cui colpa era il non essere ariana. Troppo evidenti quegli occhi castani e quei capelli scuri, che le differenziavano dal modello ariano che Miller doveva avere in mente. Solo la bambina più piccola si salvava da tutto questo, lei «ha un Dna superiore» e proprio il suo sguardo azzurro, chiarissimo, l’ha salvata dalla follia del padre. Una sera come tante, fuori dal normale, sotto gli effetti devastanti delle droghe, nel corpo e nella testa, si siede a cena con la sua famiglia e affronta l’ultimo pasto, avvertendo: «Siete tutti destinati a morire». La compagna è stata ritrovata con la lingua tagliata e 23 ferite al viso, la bimba aveva nove ferite su tutto il corpo, inutili i suoi tentativi di difendersi e di lottare contro quel papà folle.
Oggi finalmente si ottiene giustizia. Dopo un lungo periodo di cure psichiatriche, i medici e il giudice sono riusciti a ricostruire l’accaduto e Miller, che aveva tentato il suicidio dopo la strage, ha confessato: «Un voce nella mia testa mi diceva sempre di ucciderle, loro non erano ariane ». La condanna è all’ergastolo.