Roma, 25 novembre- Entra nel vivo il processo bis d’appello per l’ omicidio di Meredith. Il pm smonta la difesa di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, dichiarando falso il loro alibi che li allontanava dalla scena del delitto.
Il procuratore generale Alessandro Crini, della Corte d’Assise di Firenze, ha fatto la sua requisitoria distruggendo le tesi della difesa e la sentenza di assoluzione «La sentenza di annullamento di un proscioglimento ha un carattere particolare e fa apprezzare la tenuta di una sentenza di primo grado, in questo caso di condanna. La sentenza di proscioglimento è annullata per una congerie complessa e articolata di rilievi, ne ho contati più di una quindicina, senza profili di incertezza. Il processo in una situazione come questa va riconsiderato tutto. La complessità dell’annullamento è un inedito nel momento in cui oggi si deve ridiscutere per l’ennesima volta, ma c’è un pezzo di prova che si è formato davanti a questa Corte: il contraddittorio tra le parti quindi dovrà essere più approfondito, come fosse la prima volta». Il punto centrale della requisitoria ha riguardato la contestazione dell’alibi dei due ragazzi che sembrava allontanarli dal luogo dell’ omicidio di Meredith. In quanto essi erano impegnati al computer per scaricare un film «Il gestore internet ha spiegato come su quel computer, quella notte, si sia scaricato un film e ci sono stati aggiornamenti del sistema operativo. Insomma, nessuna interazione umana ». Infine Crini sottolinea l’importanza del negoziante Quintavalle, che la mattina dopo il delitto, vendette ad Amanda la candeggina «Va apprezzata la qualità di questo teste, perché nonostante il ritardo della testimonianza, il suo racconto è molto preciso e dettagliato. E soprattutto ci consegna una certezza: avere visto la Knox la mattina successiva alla notte del delitto. Una sconosciuta di cui ricorda lo sguardo, gli occhi e la faccia stralunata, il pallore, all’apertura del negozio ». Amanda Knox non sta assistendo al processo e non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, Sollecito invece ha commentato a caldo le parole del pm «accuse incerte e approssimative. Dopo anni di incubo mi devo ancora difendere da queste accuse ».
Il processo sull‘ omicidio di Meredith, proseguirà con la requisitoria dell’avvocato della vittima, che dovrebbe parlare nell’udienza di domani.