Pisa, 28 novembre – Una semplice anestesia dal dentista si trasforma in tragedia. È morta così lunedì sera Adelaide Balloni di 65 anni, proprio sulla poltrona dello specialista mentre attendeva l’operazione per l’estrazione di un dente. L’episodio è avvenuto in uno studio dentistico di Vecchiano, in provincia di Pisa. Nella giornata odierna, il sostituto procuratore Andrea Giaconi, il quale si sta occupando dell’indagine, ha affidato l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo della donna per chiarirne i dubbi del decesso al medico legale Chiara Toni. L’esame sarà effettuato nella giornata di domani.
Resta da scoprire cos’abbia provocato la morte della sessantacinquenne, alla quale era stata praticata l’iniezione di un anestetico. La donna ha accurato un malore fulmineo che l’ha portata nel giro di pochissimi minuti alla morte. Inutile l’intervento dei sanitari del 118, i quali sono stati immediatamente allertati dal personale dello studio. I titolari sono Franco e Fabio Pacciardi, rispettivamente padre e figlio. Entrambi sono indagati con l’accusa di omicidio colposo, ma i magistrati tengono a precisare come questo sia un atto dovuto in attesa del responso del medico legale.
Fra le ipotesi formulate, si vaglia quello dello shock anafilattico in conseguenza dell’assunzione dell’anestesia. Tuttavia Adelaide Balloni, originaria di Massa ma residente da tempo nella provincia di Pisa, era nello studio per sottoporsi al terzo ed ultimo intervento per il trattamento che avrebbe dovuto portare all’estrazione del dente. Infatti, nelle due sedute precedenti non vi era stato alcun problema. Secondo quanto viene riferito dai suoi famigliari, la donna aveva avuto problemi di tachicardia, poi risolti grazie ad una cura. Il figlio trentatreenne, Marco, trasferitosi da tempo a Brescia, ora chiede di far chiarezza sull’accaduto: «Vogliamo sapere che cosa è successo in quello studio – ha spiegato al telefono – e se mia è madre è morta per qualche negligenza».
Nel frattempo, lo studio Pacciardi è stato controllato in giornata dai NAS (Nucleo Anti Sofisticazione) dei Carabinieri, i quali hanno acquisito l’intera documentazione sanitaria della paziente ed hanno effettuato un sopralluogo per prendere visione degli ambienti dove vengono compiute le prestazioni odontoiatriche. Le forze dell’ordine, tuttavia, mantengono il massimo riserbo sugli esiti dell’ispezione e riferiranno soltanto in seguito alla Procura se siano mai state riscontrate carenze igienico-sanitarie oppure altre irregolarità.