Roma, 23 dicembre – Un vero e proprio tesoro composto di opere d’arte, quadri e sculture quello sequestrato dalla Guardia di Finanza e Ros all’interno dell’appartamento di Fontana di Trevi appartenente all’ex boss della banda della Magliana Ernesto Diotallevi. Un totale di 27 opere distribuite sulle pareti e nelle varie stanze della casa. Fra le opere: quadri di Giacomo Balla, Mario Schifani, Sante Monachesi, dipinti di scuola romana, campana e francese dell ‘800 e del ‘900, e poi mobili di antiquariato di ingente valore, un pianoforte di mogano, tavoli intarsiati, specchiere. Tra le opere di Balla, anche un trittico a tempera, e poi dipinti di Franco Angeli, Norberto Proietti, Ana Maria Laurent, Antonio Balbo detto ‘Abatè, Aldo Riso.
Una “passione per l’arte” dettata – come hanno sottolineato gli inquirenti, «non tanto da esigenze estetiche, quanto soprattutto perché le opere d’arte, non essendo soggette a particolari registrazioni, in molteplici casi sfuggono ai provvedimenti ablativi emessi dall’Autorità Giudiziaria, rilevando la loro presenza solo in una fase successiva, all’atto dell’emissione di specifici provvedimenti che colpiscono l’indiziato di appartenere ad associazioni mafiose, ovvero che risulti vivere abitualmente con proventi illeciti».