Roma, 10 gennaio- Dopo due mesi dalle dimissioni del precedente Cda, Ama ha un nuovo management: Ivan Strozzi, nato a Reggio Emilia, classe ‘46, è il nuovo presidente con poteri anche da amministratore delegato. La decisione è arrivata dopo una notte di trattative e lavori estenuante. Inoltre il nuovo Cda sarà a tre, non più a cinque e a maggioranza femminile: a completarlo, infatti, ci sono due donne, Rita Caldarozzi e Carolina Cirillo, due dirigenti del Comune di Roma. Marino sottolinea: «Non costeranno un euro».
«Questo è il primo passo – dice il sindaco – verso l’amministratore unico. Spero che la delibera sulle nomine delle municipalizzate, che io ho voluto per cambiare tutto e che è ferma in consiglio comunale, venga al più presto messa in votazione dal presidente dell’Assemblea Mirko Coratti». «Gestirò l’Ama con trasparenza e legalità» ha affermato Strozzi che guadagnerà 134 mila euro (67 mila di parte fissa, altri 67 mila per gli obiettivi raggiunti), cifretta non da poco considerando i tagli che si dovrebbero effettuare anche a livello di dirigenze nelle municipalizzate, che ci preme sottolineare, pagano i cittadini, in un momento tanto difficile per Roma Capitale che fino a qualche settimana fa rischiava il commissariamento per default. Eppure appare ancora scontato nella mentalità comune che gli incarichi dirigenziali debbano essere retribuiti con somme vertiginose. Se si vuole correggere il tiro sull’andamento economico del Paese, forse si dovrebbe capire che soprattutto certe spese, anche se non solo queste, dovrebbero essere tagliate. Si spera, quantomeno, che la società dei rifiuti venga, questa volta, gestita in maniera corretta e onesta, dopo l’ennesimo scandalo che ha visto l’arresto di 7 persone fra cui Cerroni, patron della discarica di Malagrotta e indagato l’ex presidente della Regione Lazio, Pietro Marrazzo. I debiti della municipalizzata, dopo anni di malagestione, tra cui, non dimentichiamo, Parentopoli, che ha visto Panzironi (ex amministratore delegato dell’azienda durante l’amministrazione di centrodestra) sotto processo per abuso d’ufficio per 840 assunzioni sospette in Ama durante la sua gestione e quella dell’allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Eppure Marino sembra convinto: «Bisogna riorganizzare Ama, c’è urgenza di un nuovo piano aziendale, per questo abbiamo scelto persone nuove e competenti». Noi staremo a vedere.