Roma, 21 gennaio- Un week end infuocato per la Capitale, che sembra prolungarsi anche in questi primi giorni della settimana. Da venerdì, la movida serale e notturna viene interrotta dalle ambulanze e dalle forze dell’ordine, costrette ad intervenire per fronteggiare risse, aggressioni e scippi. Le zone più a rischio di violenza e degrado sono quelle rinomate per la movida, da San Lorenzo al Pigneto, passando per Trastevere per la Tiburtina. Dopo gli scontri fra pusher nordafricani e centri sociali nello storico quartiere studentesco, oggi sono i residenti di Trastevere a lanciare l’allarme per i crescenti fenomeni di violenza. Dina Nascetti, presidentessa del comitato di quartiere, ha lanciato l’allarme «Siamo infestati dagli spacciatori, venerdì c’è stata una violenta rissa in piazza Trilussa, sabato, su ponte Sisto, hanno ferito con il coltello un ragazzo per portargli via una collanina. Ma quello che è peggio, è che è sbarcata anche a Roma la moda del Knockout». Il Knockout è nato negli Stati Uniti, ma si sta diffondendo velocemente in tutta Europa, e consiste nello stendere una persona con un pugno. Gioco fra giovani e giovanissimi per dimostrare forza e virilità, è altamente pericoloso. Il pugno infatti viene spesso dato alla base della nuca, con il rischio di traumi cerebrali o vertebrali, inoltre la caduta violenta a terra ( come già si è visto in tristi casi di cronaca) può portare alla morte della persona interessata. Anche il Pigneto denuncia furti frequenti, con pestaggi violenti se i proprietari si oppongono. Nell’ultima settimana sono stati svaligiati quattro garage e malmenato un commerciante, che aveva sorpreso un gruppo di ragazzi a spacciare nel suo negozio. I residenti di queste zone denunciano scarsi controlli delle forze dell’ordine, che sono praticamente inesistenti nel presidiare il territorio. In più si aggiunge la totale mancanza delle istituzioni, soprattutto viene accusato Marino, il quale aveva garantito grande attenzione al territorio, dove sarebbe passato ogni 15 giorni per verificare la situazione. Peccato che non si sia mai visto.
di Elisa Bianchini