Roma, 5 febbraio- Durissimo attacco dell’Onu al Vaticano, accusato di aver coperto e favorito i preti pedofili. L’organismo dell’Onu che si occupa della tutela e dei diritti del fanciullo ha stilato un rapporto sulle violenze perpetrate su bambini e adolescenti da parte di molti prelati. Il rapporto è stato redatto il mese scorso dopo un’intera giornata di audizioni con alti esponenti vaticani. «La Commissione – si legge nel documento diffuso a Ginevra – è profondamente amareggiata e preoccupata, perché la Santa Sede non è stata in grado di riconoscere la portata dei crimini commessi, non ha adottato le misure necessarie ad affrontare i casi di abusi sessuali su bambini e a proteggere i minori, ha adottato politiche e pratiche che hanno portato alla prosecuzione degli abusi e all’impunità dei colpevoli ». Sotto accusa è l’omertà che avvolge molti strati ecclesiastici, in cui una denuncia può portare alla scomunica. Inoltre sotto la lente di ingrandimento dell’Onu è passata anche la pratica di spostare di parrocchia in parrocchia i preti pedofili, così da favorire gli abusi e le violenze e, non certo, scoraggiarle. Il documento denuncia anche il caso delle case delle Magdalene, in Irlanda, essi sono istituti gestiti da suore in cui le ragazze facevano le lavandaie, in uno stato di vera e propria schiavitù. Sulla commissione creata in proposito da papa Francesco, l’Onu ricorda che essa deve « affrontare tutti i casi di violenza su minori e non, senza coprirli in alcun modo. Inoltre è necessario anche valutare il comportamento della gerarchia ecclesiastica nell’affrontare simili violenze ». Infine il rapporto denuncia anche il grande numero dei bambini nati da preti cattolici, che hanno il diritto di sapere chi sono i loro padri, questi ultimi devono anche prendersi le loro responsabilità e curare i loro figli. L’Onu esorta il Vaticano a denunciare tutti i casi, chiari o presunti, di preti pedofili e a consegnarli alla polizia e alle autorità civili. Inoltre la Santa Sede deve incentivare le denunce all’interno delle gerarchie ecclesiastiche, perchè questo è il primo sistema di scoprire in tempo le violenze su minori.
di Elisa Bianchini