Roma, 13 marzo – Una famiglia storica a Roma quella dei Vinci, che fece conoscere alla Capitale il rugby. E per ricordarla arriva la mostra “I Fratelli Vinci, nel Nome l’Onore” a cura della Fondazione Il Museo del Rugby, Fango e Sudore, con il contributo della Famiglia Vinci, che domani alle 18 vedrà la sua presentazione ufficiale al Circolo del Tennis al Foro Italico.
La mostra è un omaggio alla famiglia Vinci, che contribuì a far conoscere il rugby a Roma, fin dal lontano 1927, con la fondazione, da una costola della Polisportiva Lazio, della Rugby Lazio. Dalla cui esperienza, qualche anno dopo, nel 1930, sarebbe nata la Rugby Roma, che vinse quattro campionati di eccellenza (dal 1930 al 1949) e diede tanti giocatori alla nostra Nazionale, tra cui i quattro fratelli Vinci: Eugenio (Vinci I), Paolo (Vinci II), Francesco (Vinci III), Piero (Vinci IV), che parteciparono alla prima sfida della nazionale italiana di rugby nel 1929.
La Rugby Roma fu fondata nella casa, in via di Villa Torlonia n. 10, dell’ambasciatore Adolfo Vinci, padre dei quattro ragazzi, insieme a un gruppo di amici appassionati, legati all’ambiente internazionale: Tullio e Giuseppe Bigi, argentini alla cui squadra, la San Isidro di Buenos Aires, si ispira la maglia della nuova formazione a strisce bianco e nere orizzontali; Ernesto Nathan, di origine anglosassone (sindaco di Roma dal 1907 al 1913) e suo nipote Goffredo, che ha giocato a Oxford, e partecipato all’avventura dei Vinci con la Rugby Lazio del 1927. Goffredo è il primo allenatore della rugby Roma, a cui seguirà Eugenio Vinci.
I quattro fratelli, nati il primo a Santo Domingo, gli altri due a New York e l’ultimo a Briey in Francia, avevano seguito il padre nelle sue imprese oltreoceano, nell’America del Nord, del Centro e del Sud (Messico e Argentina) e avevano assimilato la passione dello sport, soprattutto del rugby, tra le strade di New York. Un gioco inteso come etica di vita, coesione del gruppo, rispetto di un consolidato codice dell’onore. Intorno a questi valori, pur nelle esperienze di vita diverse, i quattro fratelli restarono uniti. Eugenio “passò la palla”, prematuramente, nel gennaio del 1951. Piero, anche dall’estero, dove lo portavano i loro impegni di lavoro in diplomazia, rimase sempre legato al mondo del rugby. Paolo e Francesco, nella tradizione di famiglia, fondarono nel 1951 una nuova squadra, la Lazio Rugby, che nei colori della maglia bianca e azzurra, si differenziava dalla squadra del 1927, bianca e celeste.
Intorno ad Anna Vinci e a Corrado Mattoccia (presidente della fondazione), un gruppo di appassionati che hanno permesso la realizzazione di questo progetto, completamente autofinanziato, omaggio a una storia del rugby romano. Le fotografie originali, donate al Museo del Rugby che ha già raccolto oltre 1500 maglie e numerosi reperti, attualmente conservati a Colleferro, vogliono dare voce alla volontà di trovare nella Capitale dei locali adeguati alla memoria a alla realtà in sviluppo di questo sport.